ESCLUSIVA - La favola di Teodoro Cotumaccio, da calciatore a pilota: «Sogno la vittoria a Monza»

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Teodoro Cotumaccio è un giovane pilota italiano, che ha abbandonato il calcio per perseguire una carriera nel mondo del motorsport, iniziando dai kart. Ecco la conversazione che abbiamo avuto con lui.

FP: "Ciao Teodoro, grazie della disponibilità. Inizio subito col chiederti di raccontarci il tuo percorso, il tuo passaggio dal calcio ai kart insomma".

TC: "Allora, io ho sempre fatto calcio, sin da piccolino. Ho iniziato a giocare a quattro anni, mentre a tredici andai già fuori città. Io vivo a Napoli e andai a giocare con il Cosenza, in Calabria, nelle giovanili. Da lì è iniziato un po' il 'boom' del mio percorso. Ho fatto un paio di anni lì, mi sono spostato in altre squadre come ad esempio a Pontedera, vicino Pisa, in Serie C; poi sono andato a giocare pure in Spagna, vicino ad Alicante e poi sono tornato qua in Italia con il Monterosi, e infine l'ultimo anno l'ho fatto in Serie A a San Marino. Diciamo che ho fatto il mio, mi sono divertito, anche se sono stato un po' penalizzato dal COVID, perché era l'anno che dovevo passare dalle giovanili alla prima squadra. Negli ultimi tempi mi si era un po' spenta questa passione che portavo da piccolino, tutto qui. Mentre giocavo a San Marino, provai per la prima volta a Riccione i kart e da lì diciamo che da lì è partita questa passione, questo amore a prima vista, dovuto all'adrenalina che mi ha trasmesso. Caratterialmente sono un tipo competitivo, quindi è iniziato tutto per gioco e poi si è trasformato molto presto a livello competitivo: dovevo essere il migliore ecco. Ho fatto un po' di amicizie, di conoscenze nel settore e il calcio l'ho abbandonato per dare il 100% in una cosa sola, cioè i kart. Pensa che ho comprato anche un simulatore per allenarmi. Ho iniziato a questo percorso con i kart racing, mi sono allenato due/tre mesi per prepararmi alle gare e capire un po' la situazione. Ho fatto due tappe: la prima tappa, a Battipaglia, dove ho avuto un incidente e la seconda tappa dove invece sono andato a podio. Sto avendo pure proposte da team, perché stranamente sono portato, diciamo che anche i risultati lo direbbero".

FP: "Tutto chiaro. Volevo chiederti, invece, a livello fisico, visto che sei sempre stato un atleta, hai notato delle grandi differenze nell'allenamento per il calcio e quello per i kart?"

TC: "Molti dicono che è stancantissimo il kart, per le braccia e le spalle, però venendo da un allenamento fisico del calcio, lo ho accusato giusto all'inizio. Comunque ho un fisico abbastanza allenato venendo dal calcio, quindi è stato un passaggio più facile del previsto magari".

FP: "Invece a livello mentale hai detto che sei molto competitivo, e anche questo direi che è un grande vantaggio".

TC: "Secondo me è un mio punto di forza. Dico questo perché ho sempre gestito bene la pressione, anche quando c'erano 7-8 mila persone, 10 mila persone che vedevano le partite. In campo la pressione è forte e ti dico che gestire quel tipo di pressione è molto simile a gestire il tipo di pressione che hai in pista, è molto simile".

FP: "Hai detto di aver ricevuto già diverse proposte. Ti chiedo quindi che progetti hai a breve termine e magari quali obiettivi/sogni a lungo termine".

TC: "Sinceramentenon mi precludo nulla. A breve termine, considerando che ho appena iniziato, mi concentro solo sul continuare per questa strada, però naturalmente vorrei passare alle auto e o a qualche altro tipo di campionato in futuro, questo sicuramente. Punto ad acquisire un po' di esperienza all'inizio e dopo magari buttarmi in un campionato un po' più competitivo. Il mio sogno sarebbe vincere a Monza, è la pista che mi sta più a cuore.

FP: "Parlando del motorsport, prima di avvicinarti ai kart eri già un appassionato in particolare di Formula 1, o di motorsport in generale?"

TC: "A dir la verità per niente, fino ai ventuno anni non lo seguivo proprio. Da quando sono entrato in questo mondo, invece, ho iniziato ad affacciarmi un po' di più all'ambiente e mi sono appassionato ancora di più.

FP: "E da quando sei entrato, che idea ti sei fatto? Hai un pilota preferito, qualcuno da cui ruberesti qualcosa, qualcuno che ti ispira in particolar modo?"

TC: "Diciamo che non ho un vero e proprio idolo. Se dovessi dire indicare un pilota di Formula 1, probabilmente direi Verstappen. Mi sembra che anche lui chieda tanto a se stesso, esattamente come faccio io. Il calcio mi ha insegnato che, per stare a certi livelli, o lo vuoi fare a tutti i costi oppure smetti, perché devi dare il 100% ogni giorno.

FP: "Prima hai detto di aver comprato un simulatore: lì come te la cavi? Hai già fatto gare?"

TC: "No, gare non ancora, ti dico la verità, però ho provato ogni tipo di pista, perché comunque partivo da zero e puntavo ad imparare più cose possibili. Ti dico che secondo me il piano fisico ha inciso parecchio, anche quello mentale, perché il passaggio di sport ha richiesto cose che, se non hai una buona struttura fisica, sono difficili da affrontare. Mi riferisco a determinati allenamenti, un buon test per affrontare un determinato tipo di gara".

FP: "Se volessi dare un consiglio a un ragazzo che magari si trova interdetto nella tua situazione di poco tempo fa, magari si ritrova lì a chiedersi 'che faccio, continuo questa strada o ne prendo un'altra?', che consiglio gli daresti?"

TC: "Io consiglierei sempre di fare ciò che uno preferisce. Secondo il mio carattere, l'importante è dare il 100%. Quindi sì, credo gli direi di dare il 100% in qualunque cosa gli piacca di più".

FP: "Teodoro, è stato davvero un piacere. In bocca al lupo per il proseguimento della tua carriera!"

TC: "Piacere mio, grazie a te".

 

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