Alesi: «Budget cap problema serio, commissari sconcertanti. Singapore mortifica piloti e tifosi»

Nella sua rubrica per Il Corriere della Sera, Jean Alesi ha fatto il consueto punto della situazione sulle principali vicende della Formula 1. L'ex pilota francese, a differenza di altri opinionisti, soffermarsi troppo sul tema "budget cap", né sulle controverse decisioni prese (o non prese) dalla Direzione di Gara a Singapore. Bensì ha preferito analizzare quanto si è visto in pista e fare alcune considerazioni sugli eventi in calendario.

Alesi, nel dettaglio, ci ha tenuto a sottolineare il senso di frustrazione che ha investito diversi piloti alle prese con il tortuoso Marina Bay Street Circuit, bocciando di fatto il tracciato asiatico. Di seguito le sue parole.

L'analisi di Jean Alesi

Come dicevamo, Alesi ha subito chiarito di non volersi soffermare sulle questioni relative al tetto massimo di spesa o alla decisioni dei commissari: "Non voglio insistere sulla questione budget cap che è e rimarrà un problema molto serio, indipendentemente dalle decisioni della Federazione. E non voglio tornare sulle sconcertanti decisioni della direzione gara a Singapore".

Poi ha aggiunto: "Parlo di altro: sono il primo a sostenere questa via intrapresa dalla F1 anche se certi circuiti a mio parere mortificano piloti e tifosi. Leclerc stava viaggiando a velocità doppia rispetto a Perez nel finale. Possibilità di superare: nessuna. Un po’ tutti abbiamo compreso il nervosismo che ha portato Hamilton a sbagliare, non riuscendo concretizzare ai suoi sforzi, e a furia di viaggiare bloccato nelle retrovie ha sbagliato anche Verstappen, il cui errore mi è sembrato frutto più che altro di una distrazione, cosa che può permettersi, data la sua classifica. Sono piste come Spa o Monza; Silverstone o Interlagos a tenere alto il prestigio delle corse, a dare importanza alla tradizione. Anche Le Castellet, dove non verrà più disputato il Gp di Francia, cosa che mi dispiace non solo per ragioni nazionalistiche".

Infine, ha concluso la sua analisi affermando: "Questi tracciati cittadini, belli per atmosfera e coreografia, non sembrano adatti ad offrire un vero spettacolo agonistico, l’autentico gusto da velocità e tensione. Ciò che più conta per chi guarda".

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