Alonso finisce il GP dolorante: «L'ho fatto per il team e per Valencia»

È difficile sentire o vedere Fernando Alonso in difficoltà fisica, vista la dedizione e l'impegno che ci mette nell'allenamento, nonostante ormai non sia più un giovincello; persino in Qatar lo spagnolo non si è fatto fermare dall'umidità e dalle temperature estreme. Per questo, sentirlo sofferente via radio in Brasile ha fatto capire bene la condizione in cui guidava, e quanto dolore provasse mentre la sua schiena continuava a cozzare sul sedile a causa dell' asfalto ricco di bump. Ritirarsi era la scelta più semplice, ma "arrendersi" non è una parola conosciuta all'asturiano, che ha deciso di perdurare per una nobile causa. "Finirò la corsa per i meccanici, che hanno fatto un ottimo lavoro oggi, ma il bouncing non è normale", ha spiegato il pilota via radio. Gli uomini e le donne del suo garage, infatti, erano riusciti a riparare la sua Aston Martin nel breve arco di tempo tra le qualifiche e il semaforo verde. 

Il dolore era talmente intenso che i meccanici hanno poi dovuto aiutare il campione a uscire dall'abitacolo nel parco chiuso, in quanto lui non riusciva ad alzarsi, e lo hanno anche abbracciato in segno di riconoscimento. "È stata una giornata difficile per tutti. La macchina nella seconda parte della gara subiva molto il porpoising. In condizioni normali non avrei finito la gara, ma dovevo farlo per i meccanici, per me, per le persone di Valencia e per tutti quelli che stanno in situazioni peggiori di quella che ho sopportato io oggi", ha spiegato Alonso a DAZN Spagna. 

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