
Alpine, la rivelazione di Briatore: «Non sono un killer, ma per il team voglio solo...»

02/26/2025 03:00 AM
Dopo mesi di parole relative al suo possibile rientro in F1, lo scorso maggio Flavio Briatore ha fatto ritorno in maniera ufficiale nel Circus come consulente della Alpine. Una notizia che, da subito, ha suscitato clamore, sia per il come back del piemontese nel team con cui ha vinto due campionati del mondo, sia a causa del passato controverso dello stesso Flavio nella massima serie e, di fatto, nello stesso team con cui tali controversie si sono verificate. Un ritono che, pur non trovando diretta correlazione nei fatti, ha scatenato un certo "effetto Briatore" nella squadra che, sin dalla nomina dell'italiano a consigliere esecutivo, ha iniziato a crescere, fare punti dopo un pessimo avvio di stagione ed avere fiducia nell'avvenire dopo aver subito una riorganizzazione tecnica e non solo.
Un nuovo approccio, parole di Briatore
Un caso, senza dubbio, che però ha messo in mostra quanta fosse la necessità di fare ordine nel team: motivo della chiamata di Flavio Briatore, che ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza per crescere nel 2025 e tornare al top nel 2026. Da quando Alpine ha ufficializzato il ritono dell'ex Benetton, il team è passato dall’ottavo posto con appena 5 punti in 9 GP ad essere in lotta quasi per la zona podio nel finale di annata: un trend che, come il boss di Crazy Pizza ha dichiarato nelle scorse settimane, a Enstone proveranno a mantenere e con cui sfruttare vorranno sfruttare i regolamenti 2026 per portare la Alpine (motorizzata Mercedes) a lottare come minimo per il podio nell'anno della grande rivoluzione tecnica. Approccio di cui lo stesso consulente del Presidente del gruppo Renault, Luca De Meo, ha parlato a margine dello show F1-75 a Londra
“Nel team non è cambiato nulla, prima si chiamava Benetton, poi Renault, ora Alpine. Il mio ufficio è lo stesso. Ora non ho più la stanza, trasformata in sala riunioni. La mia prima impressione è stata che si trattava di un gruppo di persone che produceva un’auto, non gli importava se fosse veloce, era un lavoro. Ora c'è differenza, c’è passione. È tornata a essere una squadra da corsa. Oliver Oakes è un team principal giovane, ambizioso e conosce le corse. Vive vicino alla fabbrica. Questo è lo spirito in Alpine. Perché non dovremmo vincere nel 2026? La macchina sarà nuova. Voglio vincere, è per questo che sono tornato. Hai bisogno di tutto per essere competitivo, e il nostro motore non lo era: abbiamo scelto quello Mercedes”.
Piloti? Non sono un killer
Tra le varie cose, poi, il boss del team di Enstone, ha parlato della situazione piloti: attualmente il compagno di squadra di Pierre Gasly è il rookie Jack Doohan, che secondo molte voci potrebbe essere sostituito da Franco Colapinto nel caso in cui il figlio d'arte non dovesse convincere nelle prime gare, con l’argentino da tempo sostenuto da Briatore. Questione su cui Flavio deciderà a tempo debito, senza pregiudizi o essere marchiato come un killer.
“Il destino di Doohan non è limitato a cinque gare, saranno di più. Prima iniziamo la stagione. Gasly ha fatto un ottimo lavoro l’anno scorso. Non lo conoscevo, ma ha fatto gare fantastiche. È stato positivo mettere Jack in macchina ad Abu Dhabi per fargli fare esperienza. Non sono un killer, voglio solo avere i migliori piloti possibili. Rappresento Alonso da 23 anni: ciò mostra che sostengo i piloti che mi danno ciò che chiedo”.
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