Aston Martin e il bottino d'oro di ingegneri: darà vita ad un dream team?
Ieri alle 03:22 AM
L'Aston Martin ha un solo grande obiettivo: vincere al più presto il mondiale in F1, e per farlo ha bisogno di dar vita ad un team ricco di esperti. Dando uno sguardo alla passata stagione, il team inglese ha "rubato" leve importantissime ai propri outsiders: primo fra tutti Adrian Newey, che ha scelto di lasciare la sua Red Bull per inseguire una nuova avventura nel team inglese, ricoprendo il ruolo di responsabile tecnico; a seguire troviamo Enrico Cardile, storico direttore tecnico della Ferrari, che dal 3 marzo sarà operativo a Silverstone nel ruolo di Chief Technical Officer.
Anche la Mercedes perde pezzi importanti a favore di Aston Martin con Andy Cowell, ex capo motori del team tedesco, che ora è il nuovo CEO; l'ex Mercedes sostituisce così Mike Krack, che ritorna a ricoprire il ruolo di Chief Trackside Officer all'interno della squadra. Proprio l'inglese in una recente intervista a RacingNews365 ha parlato del bottino di reclute del suo team sostenendo come grandi nomi non sempre sono l'unica via per portare al successo: "Non mi concentrerei troppo sui grandi nomi. Bisogna solo sfruttare le opportunità. Ci sono alcune persone di cui non conosciamo il nome in questo paddock o nelle fabbriche, ma hanno molto da dimostrare, ed è molto importante identificarle e cercare di ottenerle per il nostro progetto" ha dichiarato.
"Al giorno d'oggi è difficile riuscire a far venire nuova gente, con tutti questi contratti, i periodi di preavviso, le clausole di non concorrenza e tutte queste cose, ma è importante trovare una soluzione. Dobbiamo pensare al bene della squadra e per farlo dobbiamo far venire reclute che possano rimanere nel lungo termine. Dobbiamo essere aperti a tutto, che si tratti di volti noti o meno nel paddock che possano unirsi a noi e per farlo dobbiamo tenere occhi e orecchie aperti, solo così possiamo pensare in grande" ha concluso. Il tempo dei pronostici sta per scadere con l'arrivo della nuova stagione, dove scopriremo se Aston Martin mostrerà già dei piccoli ma significativi passi in avanti oppure è tutto da rimandare al 2026.
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