«Ben Sulayem è come un dittatore»: i piloti sono pronti ad alzare la voce

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La FIA e la Formula 1 sono ufficialmente sull'orlo di una guerra. Dopo molti screzi nel corso delle passate stagioni per cause futili, come le parolacce o i gioielli, ieri è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Ben Sulayem ha approvato norme più severe per limitare la voce dei piloti. Da quest'anno, chi dirà delle parolacce, insulterà la Federazione e i suoi membri o userà le gare per mandare messaggi politici sarà soggetto a multe salatissime, che diventeranno poi ban per un mese e la decurtazione di punti da entrambi i Campionati. 

Questo regolamento rende la FIA un'entità intoccabile, e ovviamente non è stato preso molto bene dal circus. Al momento, la GPDA non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma un pilota avrebbe detto che "Ben Sulayem agisce come un dittatore"stando a quanto riporta la BBC. La medesima testata ha appreso anche che la votazione è avvenuta senza che venissero consultati i piloti in precedenza, nè quelli della Formula 1 nè quelli di altre categorie. The Race ha persino ammesso che Stefano Domenicali avrebbe votato a sfavore di questa norma, il che sottolinea il clima di tensione tra la Federazione e la FOM, nato già da quella lettera aperta dei piloti lanciata prima di Las Vegas, che non ha mai avuto risposta. 

La spigazione della FIA

Un portavoce dell'ente di Parigi ha dichiarato che queste decisioni hanno lo scopo di "migliorare la trasparenza e la costanza nel prendere le decisioni. Lo scopo di questa appendice è guidare i commissari riguardo le penalità da applicare per una certa infrazione. Così le punizioni saranno prese in modo uguale, a favore sia degli stewards come dei piloti. Sottolineiamo che queste sono solo linee guida, i commissari sono poi liberi di dare le sanzioni che ritengono più corrette". Insomma, un modo per rigirare la frittata a proprio favore, passando per essere persone complianti, desiderose di cercare una soluzione a un problema noto. 

Di sicuro la GPDA non starà ancora in silenzio, visto che i malumori continuano a serpeggiare. Per esmpio, Ayao Komatsu, team principal della Haas, ha detto in una recente intervista: "Come giudico la FIA? Non mettete come titolo che Komatsu ritiene che sia un casino, ma è quello che tutti pensano. È quello che tutti sperimentano".  

Foto copertina x.com

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