Ferrari, confusione in radio: il team richiama Leclerc ai box ma poi ci ripensa. Il motivo

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Le aspettative erano alte. E più alte sono le aspettative più è dolorosa la caduta, come quella sperimentata dalla Ferrari a Melbourne dopo la fine della qualifica del GP d'Australia. Di fatto, dopo un inverno di positività, fiducia ed entusiasmo, con dei test incoraggianti e un buon avvio di fine settimana, il risveglio nel sabato australiano per il Cavallino è stato assai brusco. Nei sessanta minuti di prove cronometrate alll'Albert Park la Ferrari si è rivelata la quinta forza in campo, chiudendo in settimana e ottava posizione con Leclerc e Hamilton, dietro sia ai top team che a squadre come Williams e VCARB. Una sessione da dimenticare, in cui da una parte i piloti non hanno fatto la differenza (specie Leclerc che non ha messo insieme il giro), ma tutt'altro che colpevoli in una giornata deludente in cui la SF-25 è apparsa in crisi, forse per scelte di assetto, forse poiché nuovamente alle prese con problemi noti.

Tra errori e ciclicità

Un passo falso che frena in malo modo il grande ottimismo che, almeno sinora, aveva accompagnato la Scuderia in questo avvicinamento al mondiale e che, nella dinamica in cui e giunto, induce riflessioni sulle cause di uno sprofondo così clamoroso. Da una parte emerge come il team non sia esente da colpe nella delibera del set-up della vettura (forse improntato al bagnato data la pioggia che dovrebbe esserci in gara), ma dall'altra pone alla luce la questione di problemi che, ciclicamente, sembrano tornare a galla: sottosterzo, poco feeling dei piloti nel terzo settore della pista e mancanza di bilanciamento della vettura. Che siano noie dovute alla sospensione anteriore ancora da affinare o sintomi di errori di progetto? Presto per dirlo, anche se la realtà appare tutt'altro che rosea ma tale da costringere la compagine italiana a correre ai ripari.

Si cercano soluzioni...nella confusione

Soluzioni ricercate dal team, con un profondo lavoro di analisi dati e affinamento del set-up, sia dai piloti che, anche durante la qualifica, hanno cercato di "mettere una pezza" ai problemi di sottosterzo con delle regolazioni dell'ala anteriore, provando a caricare l'asse anteriore per renderlo preciso in inserimento. Un momento di confusione generale, dunque, che ha spinto il team a correre ai ripari, commettendo però degli errori. Questo è quel che è accaduto e Charles Leclerc che, dopo aver concordato una sosta con il box per aggiustare l'ala della sua SF-25, si è trovato costretto a fare i conti con un contrordine figlio della mancanza di tempo (non valutata dai tecnici) prima della fine della sessione. Una "leggerezza" che ha costretto Charles a chiudere la sessione con una vettura non settata al meglio, andando a compromettere una sessione già di per sé negativa. Di seguito riportiamo lo scambio di battute tra Leclerc e il suo ingegnere Bryan Bozzi.

BOZZI: "Aggiustamento dei flap?".

LECLERC: "+2 [click di ala, ndr]".

BOZZI: "Saltiamo i flap...".

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Foto copertina x.com

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