Ferrari, saper aspettare

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Pazienza. Una parola che sembra estranea al mondo della Formula 1. Un mondo che non aspetta, che si muove veloce, che brucia giudizi con la stessa rapidità con cui le vetture sfrecciano in rettilineo. Un mondo che pretende risultati e li pretende subito. In cui due gare bastano per passare dall'entusiasmo all'ansia, dalla speranza alla frustrazione. Eppure, mai come ora, servirebbe un respiro profondo.

Quando inizia una nuova stagione, la pazienza è fondamentale. Il primo weekend non definisce il resto del Mondiale, anzi. La stagione è lunga, imprevedibile, fatta di alti e bassi che spesso ribaltano gerarchie già date per scolpite nella pietra.

Spesso ci dimentichiamo di questo e, seguendo i ritmi senza fiato di questo sport, ci lanciamo in sentenze affrettate. Presi dalla foga della passione, ci ritroviamo a gridare al Mondiale già vinto o, più spesso, ad una disfatta epocale già dopo i primi weekend.

Sono i fantasmi del passato che bussano alla porta. Quella paura, difficile da scacciare, di vedere di nuovo una Ferrari non all'altezza. Di soffrire ancora. E così basta poco, per parlare – già a marzo – di un Mondiale compromesso.

Ma la verità è che in una Formula 1 che corre veloce, bisogna saper aspettare. Certo, c'è ancora molto su cui lavorare, ma la stagione è appena iniziata. C'è ancora tanto da scrivere. E se c'è una lezione che la Formula 1 ci ha insegnato, è che le storie più belle sono quelle che partono in salita.

 

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Foto copertina www.ferrari.com

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