Ferrari, Vasseur: «Voglio vincere. Hamilton? Darà una spinta enrome». E sui nuovi tecnici...

Sono passati 18 mesi da quando Frédéric Vasseur ha assunto la carica di team principal della Ferrari. Un anno e mezzo in cui, dopo aver ereditato un team crollato nel ruolo di quarta forza in campo, Vasseur ha avviato una ristrutturazione del Reparto Corse, sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista tecnico, delle figure chiave della Scuderia. Ad oggi, malgrado le illusioni di inizio anno, la situazione appare simile a quella di dodici mesi fa, anche se la realtà dei fatti appare ben diversa, dal momento che le promesse fatte dal francese sono state mantenute e le altre diventeranno realtà dei prossimi mesi portando a completamento un team che sarà strutturato ad immagine e somiglianza del suo timoniere.

Dopo l'ingaggio di Lewis Hamilton a partire dal 2025 e il rinnovo di contratto di Charles Leclerc, l'ex team principal della Sauber ha deciso di proseguire, in questi mesi, con la campagna di rafforzamento tecnico avviata la scorsa estate con cui si sarebbe "fatto rumore". Dopo aver ingaggiato circa cinquanta tecnici da diversi team, l'ufficio tecnico ad oggi diretto dallo stesso Vasseur, che ha assunto il ruolo ad interim dopo le dimissioni di Enrico Cardile in direzione Aston Martin, è stato potenziato anche da due "top guy": Loic Serra e Jerome D'Ambrosio.

Un turnover tecnico che, di fatto, sta ridisegnando la Rossa e che, dati alla mano, non sembra terminato poiché dopo alcuni addii si sta cercando una nuova stabilità, sia portando a casa nuove professionalità per rinforzare lo staff, sia blindando le figure funzionali al progetto, sia privandosi di persone importanti ma non più funzionali alla causa o attratti da nuove sfide professionali. Un turnover non facile da gestire per Fréd chiamato, in questo momento, sia a portare a termine la ristrutturazione sia a rimettere la vettura in carreggiata per salvare una annata nata bene ma che ha visto, con l'introduzione dell'ultimo pacchetto di sviluppi, la SF-24 regredire e venire sopravanzata da Mercedes e McLaren.

Una situazione di "miglioramento continuo", pur tra qualche inciampo, e via vai di tecnico di cui lo stesso Vasseur ha parlato in una intervista al "New York Times". Chiacchierata in cui il francese ha parlato dei suoi 18 mesi a Maranello, sottolineando quanto abbia voluto, tra le varie cose, imporre un cambio di mentalità ad un team "troppo conservativo". Un bilancio che, inevitabilmente, è partito dall'inizio, dall'impatto con il lavoro più ambito nel mondo del motorsport ma senza ombra di dubbio il più complesso. Ruolo che Fréd ha approcciato con calma e razionalità.

"Non sono mai stato troppo emotivo, anche se mi ci è voluto un po' di tempo per capire certi meccanismi".

Calma che lo ha portato a conoscere il team e a capire su quali aree intervenire, avviando da subito un lento ma inesorabile cambiamento, di idee e di uomini, sempre spronati a fare un lavoro migliore ma mai ritenuti, nelle individualità, superiori al gruppo.

"Voglio che ogni dipendente sia convinto che domani andrà fatto un lavoro migliore. L'addio di alcuni tecnici? Non è una tragedia. Dico sempre che il gruppo vale più dei singoli".

Singoli non ritenuti indispensabili a causa del pesante turnover che, anno dopo anno, un team subisce ma che, come detto, ha portato a Maranello circa cinquanta nuovi tecnici negli ultimi dodici mesi.

"Molte persone si sono unite al team e altre lo faranno a breve. È una bella sensazione".

Arrivi tra cui ci sarà anche quello di Lewis Hamilton a partire, dl 2025, e che porterà una mentalità vincente in Italia ma che non andrà ad intaccare la fiducia del team verso Charles Leclerc.

"L'arrivo di Lewis provocherà un effetto a valanga. Non è una questione di velocità, ma di una nuova mentalità. Darà una spinta enorme alla squadra. [...] Con Charles basta uno sguardo per capirci. Credo sia ancora troppo autocritico con sé stesso, lo è da sempre, ma sta facendo un ottimo lavoro ed è davvero motivato".

Una mentalità che, già in questi mesi appare assai migliore rispetto al passato.

"Ogni volta che ci concentriamo su un aspetto lo miglioriamo. Prendo ad esempio i pit stop. Al mio arrivo in squadra erano un dramma. Abbiamo fatto oltre 2000 prove durante l'inverno e ora la Ferrari è la seconda squadra più veloce. [...] Si tratta di prendersi i giusti rischi".

Una mentalità, a quanto pare, pienamente condivisa con la dirigenza di Maranello, con cui Vasseur "si consulta di frequente" e che ha come fine ultimo un solo obiettivo.

"Voglio vincere. Sono sempre stato un solitario e preferisco tenere molta pressione sulle mie spalle. Lo faccio da 30 anni e per sopravvivere c'è solo un modo: ottenere risultati".

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Foto copertina media.ferrari.com

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