Il nuovo asfalto, il grip e curva 1: i segreti di Shanghai spiegati dall'ex pilota

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Questa notte la Sprint Race ci ha dato un assaggio di quello che ci aspetterà domattina al GP di Cina, dove il degrado delle gomme giocherà un ruolo cruciale. Basta vedere come Lewis Hamilton abbia tenuto vicino Max Verstappen per fargli surriscaldare le mescole, lasciandolo vulnerabile all'attacco di Piastri. Con la pole position dell'australiano domani sarà difficile vedere questo scenario, ma resta comunque importante il consumo degli pneumatici e la strategia. 

A rendere più imprevedibile il tutto c'è anche il nuovo asfalto, che ha già scombinato le carte della Pirelli, costretta ad alzare la pressione delle gomme di 1 PSI per evitare forature. "Il grip sarà in costante cambiamento. Gli stessi i piloti hanno preparato il weekend con un certo grip, ma quando uno sente che cambia sotto di sè deve adattarsi. Poi qui ci sono sempre stati molti dossi, che rendono tutto più difficile nelle curve veloci; quest'anno, almeno sulla carta, li hanno ridotti", ha spiegato Valtteri Bottas al podcast F1 Nation. 

E come se ogni partenza non fosse già ricca di tensione, Shanghai dà il benvenuto ai piloti con un primo settore molto tecnico. "La prima curva è la più lunga di tutto il calendario. Quando hai poca benzina devi frenare ma non troppo, l'obiettivo è quasi volare dentro la curva, poi la combinazione della frenata e dello sterzo che ti aspetta in curva 2 e 3 è tosta. Anche l'ultima chicane è un po' un terno al lotto. Comunque è divertente, ci sono delle parti davvero veloci nel secondo settore. La chiave è avere un anteriore ben puntato per non distruggere le gomme. Basta vedere curva 1: un po' di sottosterzo lì, scaldi troppo gli pneumatici e non li riprendi in tempo per curva 2", ha continuato a dire il finlandese. 

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