Nato sotto una cattiva stella (a tre punte): la sorte avversa di George Russell

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Quando arrivò in Formula 1 nel 2019, George Russell era l'astro nascente da tenere d'occhio, il campione del futuro, e la promozione in Mercedes era questione di quando, non di se. I suoi anni in Williams sono stati difficili come da previsione, ma una vettura complessa da gestire rendeva ancora più speciali quegli arrivi in Q2 o in Q3, nonchè i punti o persino quel podio conquistato a Spa nel 2021. Con l'arrivo a Brackley il suo cammino era destinato a cambiare, ma il fato aveva in serbo per lui qualche brutto scherzo. Infatti, il team aveva creato una monoposto poco competitiva, che non gli avrebbe permesso di conquistare un podio fino al GP di Francia di quell'anno; la prima vittoria arrivò poi al GP del Brasile quasi di sorpresa, quando la W13 decise di accendersi senza appartente spiegazione. 

Sono stati tre anni complicati quelli che il britannico ha passato nel garage delle Frecce Nere, in un paragone costante con un sette volte campione del mondo; il risultato finale vuole che Hamilton sia davanti a lui per una manciata di punti, ma Russell gli ha dato comunque un bel filo da torcere. Nonostante le sfide che il giovane si è già lasciato alle spalle, per lui la strada continuerà a essere in salita. Da quest'anno sarà chiamato a essere il punto di riferimento della Mercedes, essendo il pilota con più esperienza, e non dovrà farsi battere dal debuttante Antonelli. Dovrà dimostrare doti da leader, nonchè una capacità di dare il feedback corretto alla squadra. 

Ma non avrà neanche il tempo di divertirsi nel suo ruolo di "prima guida" che alle sue spalle incombe il nuvolone minaccioso di Max Verstappen. Non è un segreto che Wolff abbia avuto contatti con l'entourage del campione del mondo e, qualora quest'ultimo vorrà un motore Mercedes per il prossimo ciclo tecnico, sarà proprio Russell la vittima sacrificale, dato che Antonelli è il progetto a lungo termine del team principal. E così quello che sembrava un giovane promettente rischia di essere solo quello, un'eterna promessa. Un talento cristallino che si è trovato nel posto giusto al momento sbagliato. 

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