Red Bull, Marko: «Non riusciremo ad avere l'ala nuova in tempo»

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Il campionato di Formula 1 è giunto nella sua fase conclusiva, e questi ultimi tre Gran Premi saranno cruciali per stabilire la classifica finale del Mondiale costruttori; sulla carta, anche quello piloti sarebbe aperto, ma a Verstappen basteranno soli 3 punti per chiudere i giochi già domenica. Per la Red Bull, grande favorita all'inizio dell'anno, la speranza di schiodarsi dal terzo posto è al momento parecchio complicata, visto che la squadra ha commesso un auto-goal: ha portato un'ala posteriore troppo ottimista, che genera un carico aerodinamico più alto rispetto a quello delle rivali.

Il problema nasce dal fatto che la squadra non ha disegnato un layout specifico per questa gara negli States, bensì ha limato fino all'osso un progetto già esistente. Infatti, come ha detto oggi Helmut Marko, la Red Bull ha deciso di non produrre ali posteriori molto scariche, ma di cercare un compromesso che possa andare bene su diverse piste veloci. Le conseguenze di questa scelta si sono già viste a Monza e a Baku, e adesso stiamo vedeno in azione a Las Vegas, con i meccanici costretti a limare parti dell'ala "in diretta", anche a scapito della sicurezza. "Non abbiamo neanche un'ala più piccola, come invece hanno le nostre rivali. Di certo farebbe comodo", ha detto l'austriaco a Motorsport. Un piano economico che, al momento, non sta pagando. Guardando la telemetria, questa configurazione farebbe perdere circa 6 decimi al giro, nonchè 7 km/h in velocità di punta in rettilineo nei confronti della Ferrari e della Mercedes (nei quali sono compresi, però, anche delle variazoni di motore, aerodinamica e quant'altro). 

Per risolvere il danno c'è bisogno di un altro componente, che deve essere spedito apposta dal Regno Unito, in una corsa contro il tempo che non aiuta gli animi già tesi delle fredde notti del Nevada. Helmut Marko, però, ha già affermato in modo categorico che la squadra non riuscirà ad avere il pezzo in tempo, ma si dimostra fiducioso nelle capacità degli ingegneri: "I long run non erano eccellenti, mentre negli short run non siamo scesi in pista con il compound morbido. Alcuni giri erano buoni, ma poi le gomme posteriori crollavano. C'erano dei lampi di velocità, ma dobbiamo essere costanti. Sul giro secco possiamo migliorare, ma vedo complicato sistemare il passo gara. Domani, però, sarà un giorno nuovo. Abbiamo già visto come le prove del venerdì valgano poco, che le carte si possono mescolare ancora".

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