
Sainz-Williams, il retroscena: la chiamata di Briatore ha cambiato tutto prima della firma

03/05/2025 05:20 AM
Nella settima stagione di Drive to Survive, appena uscita su Netflix, viene affrontato uno dei temi più caldi della scorsa stagione: il futuro di Carlos Sainz.
Dopo l’annuncio dell’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari, lo spagnolo si è trovato costretto a cercare un nuovo team per il 2025. Dopo aver vagliato diverse possibilità le opzioni rimaste sul tavolo erano due: Williams o Stake, che dal 2026 diventerà ufficialmente Audi.
L’annuncio era previsto durante il Gran Premio di Spagna a Barcellona, ma, come rivelato dalle telecamere della serie, l’incontro decisivo non è andato come previsto.
In una delle nuove puntate, si scopre che la firma doveva avvenire il venerdì del weekend di gara. Tutto era pronto: James Vowles attendeva Sainz e il suo manager in hotel, con lo spumante già in fresco. Ma qualcosa è andato storto. Lo spagnolo ha tardato oltre l’orario stabilito e Vowles ha fatto allontanare le telecamere dal tavolo.
Proprio in quel momento, il telefono ha squillato: era Sainz. "Tutte le parti sono allineate", ha detto. "Ma non voglio andare davanti alle telecamere e dire: ‘Bene, l’abbiamo preso’. Le cose possono ancora andare male".
Dopo questo momento la scena si interrompe e la narrazione torna in studio, dove Sainz, intervistato dalla produzione della serie, rivela un dettaglio inedito: poco prima di quel momento, aveva ricevuto una chiamata da Flavio Briatore, che gli aveva proposto un posto in Alpine. Questo improvviso sviluppo lo aveva spinto a prendersi ancora qualche giorno per riflettere, rimandando la decisione definitiva a dopo il weekend di gara.
Alla fine, come tutti sappiamo, Sainz ha scelto la Williams, con l'annuncio ufficiale arrivato dopo il Gran Premio del Belgio. In Alpine, invece, al posto del licenziato Esteban Ocon, è stato promosso il rookie australiano Jack Doohan.
Leggi anche: Isack Hadjar sull'esperienza in F1: «Tutto qui corre veloce, ma imparo in fretta»
Leggi anche: Albers non crede all'addio di Verstappen: «Max è la Red Bull, ma nessuno è come la Ferrari»
Foto copertina x.com