Turrini certo: «La storia di Sainz è stranissima. O crede nella Williams o nei fallimenti di...»
01/11/2025 01:30 AM
La stagione 2025 di F1 è ormai alle porte e tutti i team stanno già preparando il mondiale che scatterà il prossimo marzo. Una annata di cui si sono avute già alcune anticipazioni durante i test di Abu Dhabi, dove l’attenzione era rivolta ai piloti che hanno debuttato con i loro nuovi team: Bortoleto e Hulkenberg in Sauber ed Esteban Ocon sulla Haas. Ma a calamitare praticamente tutta l'attenzione è stato il debutto, non del tutto ufficiale, di Carlos Sainz con la Williams: il trasferimento che, dopo quello di Lewis Hamilton in Ferrari, ha suscitato clamore. Anche se spesso in senso negativo.
Williams: ripiego o scelta ponderata?
E della sua nuova vita da pilota Williams, una realtà certamente diversa da quella vissuta in Ferrari, ha parlato recentemente lo stesso Carlos, ammettendo che il suo primo anno a Grove sarà duro in quanto, oltre alle difficoltà già vissute nel recente passato, la compagine inglese non spenderà molte risorse sulla vettura 2025, ma si concentrerà sui nuovi regolamenti 2026: altre difficoltà dopo quelle, psicologiche, vissute dopo l'appiedamento da parte della Scuderia e l'impossibilità di essere riuscito ad assicurarsi una guida in Mercedes o in Red Bull.
Ma oltre al diretto interessato, anche Leo Turrini ha parlato, sul suo blog "Profondo Rosso" della mossa del madrileno di unirsi al team di Grove: una mossa che può avere due chiavi di lettura, la prima legata alla mancanza di alternative e la seconda figlia di una profonda fiducia (e conoscenza del progetto) del pilota numero 55.
"Tra il 2022 e il 2024, soltanto due piloti hanno vinto almeno un Gp. Uno si chiama Max Verstappen. L’altro è Carlos Sainz. Uno, [...] sarà al volante di una monoposto, la Red Bull, che sarebbe stolto escludere dai pronostici iridati. L’altro è finito in Williams, un team che non vince un Gp dal 2012, un mondiale dal 1997 [...] O si sbagliano quelli che considerano Carlitos un eccellente driver. [...] Per me era ovvio che lo spagnolo, dopo il varo della operazione Hamilton in Red, finisse in Mercedes o Red Bull. [...] Oppure. Sainz crede che Williams possa rinascere dalle ceneri come la McLaren. [...] Le differenze di prestazione al top sono diventate così “strette” che risalire non è impossibile".
E se fosse solo un anno di transizione?
Turrini però ha anche fornito una diversa chiave di lettura, ovvero che la Williams sia solamente una soluzione temporanea per Carlos in attesa di qualche passo falso dei rookie come Kimi Antonelli o Liam Lawson, tale da far riaprire porte in Mercedes o Red Bull.
"Altra ipotesi. Sainz, che era la prima scelta di Binotto, nella opzione Audi crede zero, ergo si è parcheggiato in Williams scommettendo sui flop di Antonelli e/o Lawson. [...] Cioè, secondo questo schema, Carlitos non dubita che il fiume porterà l’acqua al mare. Ma se è così, perché Williams molla Colapinto? Comunque la si giri, questa di Sainz resta una storia stranissima".
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