2035 - Hoekstra gela l'Italia: la revisione resta al 2026

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Da Bruxelles arriva una doccia fredda sulle speranze italiane di ottenere un anticipo al 2025 della clausola di revisione dei regolamenti europei che stabiliscono lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel per la metà del prossimo decennio. Wopke Hoekstra, il Commissario europeo designato e responsabile del portafoglio "Clima, emissioni nette zero e crescita pulita", ha pubblicato le risposte inviate agli europarlamentari in vista delle audizioni sulla sua nomina; tra le tante affermazioni spicca la conferma, seppur indiretta, dell'intenzione del massimo organo esecutivo dell'Unione Europea di attivare la clausola nel 2026, come già previsto dallo stesso regolamento.

Le parole. Nel testo Hoekstra ricorda non solo il bando delle endotermiche, ma anche le nuove "linee guida politiche" indicate dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, secondo le quali per "raggiungere la neutralità climatica entro il 2050" servirà "un'ampia gamma di tecnologie innovative, in aree che vanno dalla mobilità all'energia. Ad esempio, l'obiettivo di neutralità climatica per le auto entro il 2035 crea prevedibilità per investitori e produttori. Per arrivarci sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui gli e-fuel abbiano un ruolo da svolgere attraverso una modifica mirata del regolamento come parte della revisione prevista". "Ciò è ulteriormente confermato nella mia lettera di incarico", aggiunge ancora il commissario, aggiungendo che "la Commissione lavorerà quindi su questa modifica mirata come parte della revisione prevista nel 2026. Questo lavoro prenderà in considerazione anche la necessità di e-fuel in altri settori, in cui non esistono alternative tecnologiche, come l'aviazione e il trasporto marittimo, tenendo conto della loro prevista scarsità, del processo di produzione ad alta intensità energetica e dei loro costi previsti". Dunque, si ribadisce l'obiettivo di attivare la clausola solo tra due anni, nonché il tema degli e-fuel tanto caro ai tedeschi. 

Le parole della Ribera. Sui carburanti sintetici è intervenuta anche la vicepresidente esecutiva designata della Commissione europea e responsabile per le politiche ambientali, Teresa Ribera, e sempre nelle risposte alle domande degli eurodeputati in vista delle sua audizione. Il testo della politica spagnola replica pari pari quello di Hoekstra: "L'obiettivo di neutralità climatica per le auto entro il 2035 crea prevedibilità per investitori e produttori. Per arrivarci sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui gli e-fuel hanno un ruolo da svolgere attraverso una modifica mirata del regolamento come parte della revisione prevista". Ribera, però, ha affrontato pure il tema dei dazi all'importazione di auto elettriche cinesi, affermando il proposito della Commissione di "garantire che l'Ue rimanga un luogo per la produzione di veicoli elettrici a batteria e di preservare le capacità produttive" del blocco comunitario "in un settore che è fondamentale per la transizione verde e per i nostri obiettivi climatici". "L'indagine anti-dumping - prosegue Ribera - si è basata su fatti e prove solide ed è stata condotta in linea con le norme del WTO (l'organizzione mondiale per il commercio, ndr). La Commissione sta lavorando per trovare una soluzione negoziata per il caso delle Bev che sia conforme ai regolamento del WTO, sia efficace e sia applicabile. Questo caso non sostituisce la nostra strategia industriale automobilistica". "Guardando al futuro, dobbiamo condurre una discussione strategica più ampia sul futuro dell'industria automobilistica nell'Ue utilizzando tutti gli strumenti politici a nostra disposizione in modo coerente, al fine di realizzare la transizione e garantire una filiera verde, competitiva e ben funzionante in Europa", conclude la politica spagnola. 

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