Aston Martin Valhalla - Arriva la supercar plug-in da 1.079 CV

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La Valhalla monta un V8 biturbo da 4.0 litri, capace di una potenza massima di 828 CV (207 CV/litro, la più alta potenza specifica mai vista su una Aston Martin), abbinato a tre motori elettrici per altri 251 CV: due di questi sono sull'asse anteriore, uno per ruota, mentre il terzo è integrato nel cambio. La potenza complessiva del powertrain è di 793 kW (1.079 CV), con una coppia massima di 1.100 Nm. La Valhalla scatta da ferma a 100 km/h in 2,5 secondi, fino a raggiungere la velocità massima (limitata elettronicamente) di 350 km/h. Ad alimentare i motori elettrici c'è una batteria ad alte prestazioni, che come sulle F1 è progettata per gestire carichi e scarichi frequenti. In modalità elettrica l'autonomia è di 14 km con una velocità massima limitata a 140 km/h.

Trazione integrale. La trazione è integrale, gestita elettronicamente: non c'è un asse di trasmissione a collegare i due assi, ma una centralina di controllo che si occupa anche del funzionamento del Torque Vectoring sull'asse anteriore e del differenziale elettronico a slittamento limitato su quello posteriore. In modalità puramente elettrica e in retromarcia la Valhalla è mossa dai motori nelle ruote anteriori.

Il telaio della Valhalla è in fibra di carbonio, realizzato con tecnologie e processi produttivi utilizzati anche in Formula 1, che hanno permesso di contenere la massa a secco dell'auto in 1.655 kg, per un rapporto potenza/peso di 652 CV/tonnellata. All'anteriore sono montate sospensioni push rod di derivazione F1 con molle e ammortizzatori integrati, a beneficio dell'aerodinamica, mentre al posteriore c'è una soluzione multilink. L'impianto frenante prevede dischi carboceramici Brembo da 410 mm all'anteriore e da 390 mm al posteriore, con pinze da 6 e 4 pistoncini rispettivamente, controllati da una tecnologia brake-by-wire. Nella modalità di guida Race il sistema frenante è assistito anche dall'aerodinamica attiva all'anteriore e al posteriore.

Aerodinamica attiva. L'aerodinamica attiva della Aston Martin Valhalla genera oltre 600 kg di deportanza a 240 km/h, fino alla velocità massima di 350 km/h, riducendo gradualmente l'angolo delle ali anteriori e posteriori e scaricare così la deportanza in eccesso all'aumentare della velocità. Le modalità di guida disponibili sono quattro: Sport (la predefinita), Pure EV, Sport+ e Race. Ognuna di esse gestisce in maniera diversa il powertrain (compreso il Torque Vectoring), il controllo di stabilità, le sospensioni, l'aerodinamica attiva e la taratura dello sterzo. Nelle prime tre modalità l'alettone posteriore T-Wing rimane chiuso, mentre in quella Race si solleva di 255 mm, e con esso anche un'ala anteriore attiva nascosta mobile, che ha un funzionamento analogo al Drs delle Formula 1.

Lunga 4.727 mm, larga 2.011 (senza specchietti) e alta 1.161, la Aston Martin Valhalla ha un passo di 2.760 mm e un'altezza da terra di 109 mm. Il principio che ha guidato i designer per la nuova supercar inglese è quello secondo cui la forma segue la funzione: nulla è lasciato al caso e tutto serve a rendere più unica e coinvolgente l'esperienza di guida. Il sistema di deflettori sulle portiere permette all'aria di correre lungo la superficie scolpita delle fiancate, verso condotti che raffreddano il V8. Relativamente contenute le appendici aerodinamiche, dallo splitter all'estrattore, e anche lo snorkel sul tetto, ispirato alla F1, è ben integrato nel tetto. Lo scarico prevede quattro terminali: due a uscita verticale, per la gioia di chi ama il sound dei motori termici, e due in basso, accanto ai grandi tunnel venturi. Lungo la linea discendente, accanto allo snorkel, ben nascosti da pannelli si trovano i bocchettoni per il rifornimento di carburante, olio e refrigerante del motore, oltre alla presa di ricarica della batteria. Le porte sono incernierate in avanti, aggiungendo quello che la Aston Martin definisce giustamente un tocco scenografico da supercar, ma studiate comunque per offrire un'apertura generosa e una - relativa - facilità nell'ingresso in abitacolo.

Personalizzata, ma sempre con l'occhio alla pista. La carrozzeria, interamente in fibra di carbonio, può essere lasciata a vista oppure verniciata, scegliendo tra sei livree ispirate alla tradizione motoristica di Aston Martin. L'esterno può essere ulteriormente personalizzato con pacchetti che aggiungono dettagli in fibra, con laccature lucide o satinate dei pannelli in fibra di carbonio. Per quanto riguarda i cerchi ci sono quelli di alluminio forgiato in tre finiture, abbinati a pneumatici Michelin Pilot Sport S5 specifici, oppure di magnesio (che riduce il peso di 12 kg) con pneumatici Michelin Pilot Sport CUP 2.

Le contaminazioni con il mondo della Formula 1 proseguono anche a bordo, con un abitacolo pensato più per l'esperienza che per il confort, con sedili monoscocca in fibra di carbonio e poggiapiedi rialzati. La plancia è attraversata da parte a parte da una barra in carbonio, su cui poggia la strumentazione digitale che mostra le informazioni di guida più rilevanti durante l'uso in pista. Il touchscreen centrale, oltre alla connettività Apple CarPlay e Android Auto, offre schermate di gestione del powertrain ibrido, la selezione delle modalità di guida e di gestione degli Adas (che offrono la guida assistita di livello 2). Tramite il sistema di personalizzazione Q by Aston Martin è inoltre possibile accedere alla possibilità di intervenire su ogni singolo dettaglio, finitura, rivestimento e materiali dell'auto.

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