Aumento esorbitante dei prezzi delle auto a causa di dazi americani: ripercussioni in Italia

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Un'onda di allarme rincari si abbatte sul settore automotive, con prospettive che potrebbero sconvolgere il mercato nei prossimi anni. Secondo le stime di Federcarrozzieri, il costo delle auto nuove potrebbe aumentare fino a 3.000 euro entro il 2025, alimentato da un cocktail esplosivo di dazi commerciali, tensioni economiche e crisi geopolitiche.

Le politiche protezionistiche

Le politiche protezionistiche degli Stati Uniti colpiscono in modo severo i costruttori con stabilimenti nei Paesi interessati dai dazi. Tra questi, il Messico emerge come un nodo cruciale: con 3,5 milioni di veicoli prodotti ogni anno, fornisce il 44% delle Volkswagen e il 40% delle Stellantis vendute negli USA. Colossi come BMW, Audi, Honda e Toyota non sono immuni a questo impatto, con possibili contraccolpi significativi sulle loro operazioni.

Nel frattempo, l'Unione Europea potrebbe reagire con controdazi, innescando una spirale di aumenti per i consumatori. Il Codacons avverte che le importazioni dagli USA, che ammontano a 25,2 miliardi di euro l'anno, potrebbero subire rincari, con ripercussioni dirette sui prezzi al dettaglio di beni come farmaci e prodotti agroalimentari.

Dazi auto: la crisi tedesca potrebbe colpire l’Italia

A peggiorare il quadro si aggiunge la crisi economica tedesca, descritta dalla Cgia di Mestre come un elemento potenzialmente più devastante dei dazi stessi per l'industria automobilistica europea. La Germania, tradizionale motore del settore in Europa, sta affrontando difficoltà che rischiano di compromettere la sua capacità di competere su scala globale.

Oltreoceano, la riduzione degli incentivi per i veicoli elettrici e l'allentamento dei vincoli sulle emissioni da parte degli Stati Uniti potrebbero raffreddare la domanda di auto elettriche europee, penalizzando ulteriormente i produttori del Vecchio Continente.

In questo scenario complesso, l'industria automobilistica si trova a fronteggiare una "tempesta perfetta". La capacità di innovare e adattarsi a queste sfide sarà determinante per la sopravvivenza dei costruttori nei prossimi anni, mentre il settore si prepara a ridisegnare i propri equilibri globali.

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