Auto elettriche - Primi segnali di una "guerra dei prezzi" europea

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Dopo la Cina, anche l'Europa sta per assistere a una "guerra dei prezzi" per spingere le auto elettriche? La domanda non è peregrina, alla luce di alcuni segnali in arrivo da oltralpe. In Francia, per esempio, la Dacia ha tagliato di di 2 mila euro il prezzo base della Spring: ora la piccola elettrica costa 16.900 euro, escludendo gli incentivi all'acquisto messi a disposizione dal governo transalpino.

Gli altri tagli. Lo sconto deciso dal marchio del gruppo Renault è legato anche alla decisione di variare l'allestimento base e, in particolare, la potenza del propulsore a parità di batteria (26,8 kWh): la versione base ha ora 45 CV, a fronte dei 65 della variante più costosa. Il nuovo prezzo consente alla Spring di ridurre il divario rispetto alla diretta concorrente Leapmotor T03, ma nemmeno la joint venture tra il marchio cinese e Stellantis è rimasta a guardare: il prezzo della Bev assemblata a Tychy (Polonia) è stato a sua volta ridotto di 4 mila euro, fino a raggiungere i 14.900. Altre riduzioni sono state decise dalla Volkswagen per la sua ID.3: la compatta a batteria viene offerta in Francia e Germania a meno di 30 mila euro. L'offerta francese include il bonus ecologico di 4.000 euro e ulteriori 4.000 euro di contributo concesso dalla Casa di Wolfsburg, mentre in Germania il costruttore garantisce uno sconto di 3.500 euro.

Multe ed emissioni. Ovviamente, servono ulteriori prove per avere la conferma dell'avvio di una vera e propria guerra dei prezzi. Se così fosse, non dovrebbe stupire più di tanto. I costruttori, per aumentare  il peso delle Bev sull'immatricolato totale ad almeno il 20% dall'attuale 13% circa e per evitare le multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni, hanno alcune armi a loro disposizione. Per esempio, possono sfruttare il meccanismo del "pooling", come sta già avvenendo, ma lo strumento più utile nell'immediato è solo uno: spingere le vendite di elettriche attraverso massicce politiche promozionali. Mezzi tanto necessari quanto controproducenti per lo stato di salute dei bilanci aziendali. 

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