BYD - Altavilla: "In trattative per formare un pool sulle emissioni"

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La BYDha avviato dei colloqui con altre Case europee per sfruttare il "pooling", il meccanismo che consente ai costruttori di unire le proprie flotte e quindi di ridurre i pesanti esborsi legati allo sforamento dei limiti alle emissioni. "Siamo in trattative, siamo sulla buona strada", ha detto Alfredo Altavilla, Special advisor per l'Europa del colosso cinese, durante la presentazione a Torino dell'Atto 2, senza però fornire delle indicazioni precise sull'identità delle controparti al tavolo dei negoziati.  

La "piscina" di CO2. Il pooling è uno degli strumenti migliori per consentire alle Case automobilistiche di ridurre le multe stabilire dai regolamenti dell'Unione Europea. In sostanza, i costruttori possono unire le flotte e mettere a fattore comune i rispettivi livelli di CO2: chi ha valori elevati può sfruttare chi è più "virtuoso" e quindi può abbassare la propria media e avvicinarsi ai requisiti o soddisfarli del tutto. Si tratta, però, di un meccanismo a doppio taglio, soprattutto per gli europei: l'alleanza con i rivali prevede il pagamento di oneri per l'acquisto di crediti verdi. Negli ultimi mesi, l'associazione Acea ha più volte lanciato l'allarme sulle conseguenze del pooling, a partire dal trasferimento di risorse dai programmi di investimento alle casse di aziende extra-europee come nel caso della stessa BYD e di altri. Infatti, la Tesla ha già formato un pool con diverse Case, tra cui Ford, Mazda, Stellantis, Subaru e Toyota. Un altro consorzio è formato dalla Mercedes-Benz e dalla cinese Geely, con tutti i suoi marchi continentali (Polestar, Smart e Volvo).

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