BYD aprirà una terza fabbrica in Europa, ma dove?

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Il colosso cinese BYD accelera la sua espansione in Europa, puntando a rafforzare la propria presenza con una terza fabbrica nel continente. Dopo gli stabilimenti già previsti in Ungheria e Turchia, la fabbrica Germania sembra essere la prossima destinazione privilegiata. Berlino, grazie alla sua opposizione alle tariffe punitive dell’Unione Europea sulle auto elettriche cinesi, offre un contesto politico favorevole che potrebbe rivelarsi decisivo.

Un modo per evitare i dazi

Questa strategia non è solo una risposta alle politiche protezionistiche, ma anche un modo per aggirare i pesanti dazi auto elettriche, che possono raggiungere il 40% del valore dei veicoli importati. Tuttavia, permangono dubbi legati agli alti costi del lavoro e dell’energia in Germania, nonché a una produttività ritenuta non ottimale. Tra le ipotesi in valutazione, si fa strada l’acquisizione di stabilimenti dismessi dal gruppo Volkswagen, una mossa che potrebbe accelerare l’operazione.

Con l’obiettivo di produrre mezzo milione di veicoli all’anno in Europa, BYD conferma il proprio impegno nella transizione elettrica. Stella Li, vicepresidente esecutivo dell’azienda, ha annunciato che il nuovo stabilimento potrebbe essere operativo entro due anni. Questo approccio si inserisce in un trend più ampio che vede i produttori cinesi stabilire presenze produttive dirette nel continente, riducendo i tempi di consegna e aumentando la competitività.

BYD produce in Europa

La crescente produzione auto Europa non solo amplia la scelta per i consumatori, ma pone nuove sfide ai produttori tradizionali europei. Le decisioni di BYD saranno influenzate dall’andamento delle vendite e dal contesto geopolitico, in un mercato automobilistico in piena trasformazione.

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