Colonnine - Ricariche veloci, avanti piano
12/16/2024 03:38 AM
Poco più di 2.300 stazioni di ricarica veloce per auto elettriche rispetto alle oltre 18.000 previste, impiegando 52 milioni di euro di fondi Pnrr rispetto ai 640 milioni disponibili: è il risultato del primo bando 2024 in Italia, lanciato a luglio dal ministero dell'Ambiente. Nelle città, ammontano a 1.686 le ricariche rapide aggiudicate per contributi di 29 milioni di euro, mentre sulle strade extraurbane si scende a 616 per 23 milioni. In totale, fanno circa 4.604 punti di ricarica, considerando due prese per infrastruttura. Si resta distanti dalle stime iniziali, che parlavano di 10.880 colonnine in città e 7.500 fuori (36.760 connettori). Per questo, sono seguiti un secondo bando e un terzo: quest'ultimo ha come target 8.151 infrastrutture nelle città e 6.651 lungo le extraurbane, ossia 29.604 punti. Meno stazioni per modulo d'ambito e macrolotto, così da rendere la gara più attraente verso i privati.
Le prime tre. In città, a Fastway sono andate 690 stazioni e 13 milioni di euro. Seguono Enel X Way (rispettivamente a 445 e sei milioni) e Be Charge (178 e quattro milioni). Sulle extraurbane, Tamoil è leader con 85 colonnine e quasi quattro milioni di euro, seguita da Be Charge (83 e 3,6 milioni) e da Gasgas (65 e 3,1 milioni).
Hydrogen Valleys, qualcosa non quadra. Non molto confortante neppure il quadro per i finanziamenti del Piano di ripresa dedicati all'idrogeno: il ministero ha pubblicato il decreto direttoriale 302 del 12 dicembre del 2024, con cui prende nota della rinuncia di cinque progetti. In particolare, Esselunga dice no a 6,7 milioni in Lombardia, E.On Business Solution a 14 milioni in Friuli-Venezia Giulia, Ivpc 4.0 a 1,5 milioni in Campania, Siram a 5,3 milioni in Molise, e Anselmo Srl a 5,7 milioni in Liguria. Ignote le ragioni delle defezioni: 33,2 milioni tornano nella disponibilità del dicastero, che non li riassegna.