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Emissioni - La via delle flotte Bev: "Elettrificarle entro il 2030 risolverebbe il problema multe"
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02/28/2025 05:00 AM
La Commissione Europea sta valutando diverse misure da inserire nel Piano d'Azione per il rilancio dell'industria dell'auto europea, tra cui l'elettrificazione delle flotte aziendali. Sulla questione interviene l'associazione Transport & Environment (T&E) con un'apposita analisi, secondo cui il passaggio all'elettrico delle flotte con più di 100 veicoli entro il 2030 potrebbe risolvere il problema delle multe per lo sforamento dei limiti sulle emissioni: la conversione garantirebbe infatti ai costruttori una domanda di oltre 2 milioni di Bev, la metà di quanto le Case dovranno vendere per raggiungere i target di riduzione del 55% della CO2.
La richiesta e i potenziali benefici. L'analisi parte dai dati di mercato. I costruttori europei hanno nel canale delle flotte "un forte vantaggio competitivo" rispetto alla concorrenza globale, con il 62% delle loro vendite e una maggior fidelizzazione tra le aziende. Tuttavia, il tasso di elettrificazione dei parchi aziendali è di poco superiore a quello dei privati (14,3% contro 13,6%). Inoltre, in Germania e Francia il ritmo è ancora più lento e in Italia il peso delle Bev nel canale aziendale è addirittura in calo, essendo passato dal 6,1% del 2021 al 4,7% del 2024. Dunque, il potenziale è enorme e per questo T&E chiede a Bruxelles di stabilire che le aziende "possano acquistare o prendere in leasing solo auto a zero emissioni" già dal 2030, anticipando di cinque anni gli obiettivi fissati al 2035 per il mercato nel suo complesso.
Ecobonus alla francese e detassazione. Inoltre, per T&E, obiettivi di elettrificazione delle grandi flotte potrebbero stimolare gli investimenti delle Case e, data la durata di possesso più breve delle auto aziendali (tre-quattro anni), favorire l'ingresso di quasi 7 milioni di elettriche sul mercato dell'usato entro il 2035, avvantaggiando così anche i consumatori che optano per le auto di seconda mano. Secondo Esther Marchetti, Clean Transport Manager di T&E Italia, si "garantirebbe maggiore certezza agli investimenti che l'industria dell'auto sta facendo e dovrà fare per compiere la transizione, si difenderebbe anche l'occupazione e si espanderebbe la domanda di Bev prodotti nell'Unione", consentendo anche "a milioni di famiglie, in tempi brevi, l'acquisto di auto elettriche usate a prezzi accessibili". L'associazione propone anche un'iniziativa di eco-score sul modello dell'ecobonus francese, che valuti e premi i veicoli puliti tenendo conto della loro impronta di carbonio lungo l'intero ciclo di vita: i veicoli fabbricati in Europa avrebbero un punteggio maggiore anche grazie all'uso di energia pulita nella produzione. Detto questo, per T&E in Italia l'elettrificazione delle auto aziendali 8che corrispondono a oltre il 40% del nuovo immatricolato) "deve essere sostenuta anche da un'urgente riforma della tassazione: la legge di bilancio 2025 ha introdotto una prima modifica per favorire le tecnologie più pulite per le auto in fringe benefit. Ora è necessario proseguire in questa direzione, intervenendo anche sulla deducibilità del costo dei veicoli e sull'IVA, oltre a rivedere i costi di immatricolazione".