Germania - Situazione sempre più grave: arriva la crisi di governo
Ieri alle 03:45 AM
Da diversi mesi non si fa che parlare di come la Locomotiva d'Europa, la Germania, si sia fermataa causa di una crisi economica sempre più pesante. D'altro canto non passa giorno senza notizie di fabbriche prossime alla chiusura, di licenziamenti e tagli alla forza lavoro, in particolare nel settore automobilistico, il fulcro della potenza industriale tedesca. E le conseguenze le stanno pagando tutti i partner europei, a partire dall'Italia: la nostra filiera delle quattro ruote è legata a doppio filo ai grandi costruttori e fornitori della Germania. Ora, il quadro già di suo negativo è reso ancor più problematico da una crisi di governo improvvisa, per quanto prevedibile alla luce della continua debolezza dell'esecutivo guidato da Olaf Sholz.
I fatti. Ieri sera i continui attriti all'interno della coalizione di maggioranza, composta da Spd, Verdi e Fdp, sono culminati con la decisione del cancelliere di dare il benservito a Christian Lindner, ministro delle Finanze e leader del partito dei Liberaldemocratici. "Ho chiesto al presidente di sollevare il ministro delle Finanze dalle sue funzioni. Sono obbligato a fare questo passo per evitare danni al nostro Paese", ha annunciato Scholz in un discorso alla nazione dopo un vertice di maggioranza, spiegando di aver "perso la fiducia" nei confronti di Lindner. "Ho perso la mia fiducia troppo spesso, un lavoro serio di governo non è possibile in queste circostanze. Avrei voluto risparmiarvi questa difficile decisione. Soprattutto in tempi come questi, in cui l'incertezza cresce", ha aggiunto il cancelliere, accusando Lindner di essere "interessato solo alla sopravvivenza del suo partito e di tattiche politiche meschine. Non voglio sottoporre il Paese a questo tipo di comportamento".
La crisi. Al centro dello scontro ci sarebbe non solo la richiesta di Lindner di convocare elezioni anticipate all'inizio del 2025, ma anche la proposta di avviare delle trattative su una serie di riforme che i liberaldemocratici ritengono necessarie per affrontare la crisi del Paese e allontanare lo spettro della recessione, ma che trovano la netta opposizione degli altri partiti della maggioranza. I maggiori attriti sono con i Verdi, intenzionati a perseguire politiche ambientali che stanno penalizzando duramente il tessuto industriale tedesco. A tal proposito, Lindner ha spesso chiesto di abbandonare gli obiettivi climatici per non peggiorare una situazione sempre più complessa. Il quadro è reso ancor più problematico da un difficile negoziato sul bilancio pubblico con i liberaldemocratici che vogliono rispettare i limiti costituzionali su deficit e debito nonostante la necessità di coprire un buco di oltre 10 miliardi di euro. L'ormai ex ministro delle Finanze ha quindi presentato delle ricette anti-crisi e, di fronte all'opposizione degli alleati, l'alternativa del voto anticipato all'inizio del 2025 rispetto alla scadenza naturale di settembre. Di conseguenza, Sholz ha deciso di aprire la crisi di governo silurando Lindner e spingendo il presidente del gruppo dei liberaldemocratici al Bundestag, Christian Dürr, ad annunciare l'uscita di tutti i ministri del partito dalla coalizione di governo. Il cancelliere chiederà ora un voto di fiducia il 15 gennaio. Se il parlamento opterà per le elezioni anticipate, il voto dovrebbe aver luogo "al più tardi entro la fine di marzo", cioè sei mesi prima della data inizialmente prevista. Intanto, l'industria, ancor di più quella automobilistica, si troverà ad affontare una crisi sempre più pesante senza una guida salda e forte per chissà quanti mesi.