Guerra dei dazi  - L'Europa a Trump: "Pronti a contromisure proporzionate"

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Donald Trump prende di mira l'Europa con una nuova ondata di dazi e Bruxelles reagisce prontamente, minacciando "contromisure ferme e proporzionate" e di conseguenza l'avvio una guerra commerciale dagli esiti per ora imprevedibili, ma sicuramente controproducenti alla luce dell'elevato interscambio di beni e servizi tra le due sponde dell'Atlantico. Bruxelles è scattata dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti di dare seguito alla minaccia di imporre dazi del 25% su acciaio e alluminio, concretizzata con ordini esecutivi che impongono le nuove aliquote doganali sulle importazioni provenienti da qualsiasi Paese, tra cui gran parte dei partner storici degli statunitensi come il Giappone, la Corea del Sud, l'Australia e, per l'appunto, i 27 membri dell'Unione Europea.

Minacce anche sulle auto. "I dazi sono delle tasse", ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Sono dannosi per le aziende, peggiori per i consumatori. Le ingiustificate tariffe sull'Ue non rimarranno senza risposta: innescheranno contromisure ferme e proporzionate per per salvaguardare i nostri interessi economici. Proteggeremo lavoratori, aziende e consumatori".I nuovi dazi, che entreranno in vigore il 12 marzo (stavolta senza eccezioni, a differenza di quanto deciso da Trump durante il suo primo mandato), rappresentano "l'inizio di un ritorno alla ricchezza per l'America: la nostra nazione richiede che acciaio e alluminio siano prodotti qui, non in terre straniere", ha detto il tycoon, escludendo un rincaro dei prezzi. " tempo che le nostre grandi industrie tornino in America, e questa decisione è la prima di molte", ha concluso Trump, confermando il proposito di estendere la sua politica protezionistica ad altri settori economici: all'esame del presidente ci sarebbero già i dazi sulle auto, sui semiconduttori e sui prodotti farmaceutici.

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