Jaguar - Type 00, rosa elettrico
Ieri alle 08:00 PM
Type 00, un'auto che farà parlare di sé ancor più del rifacimento del logo che l'ha preceduta. Inutile negarlo: la rivoluzione elettrica della Jaguarè diventata un caso globale, un polverone social-mediatico che la Casa sta cavalcando compiaciuta in barba ai detrattori. E questa concept è il prossimo "colpo": appena svelata alla Miami Art Week, è chiaramente l'espressione del desiderio di aprire un capitolo inedito, non solo totalmente elettrico, ma anche legato all'arte e alla diversità. A Gaydon hanno definito il nuovo corso come un'operazione di rebranding destinata a posizionare Jaguar ai piani più alti nel mercato del lusso (al quale, per intenderci, non ha mai partecipato). Un cambio di passo che sta spiazzando il pubblico più tradizionalista, come dimostrano le critiche che fioccano in rete.
"Copia di nulla". La Type 00 fa suo il motto del fondatore, Sir William Lyons: "Una Jaguar non deve essere la copia di nulla". Il risultato è una vettura che anticipa la prima GT elettrica a quattro porte, prevista a fine 2025 e sviluppata sull'architettura Jaguar Electric Architecture (JEA): obiettivo, un'autonomia dichiarata fino a 770 km nel ciclo Wltp. Il primo zero nella sigla indica le emissioni allo scarico, il secondo identifica la concept come un modello "zero", di partenza per la nuova gamma di vetture. Il design è indubbiamente visionario, ma allo stesso tempo richiama il passato: il cofano lungo contrapposto alla coda corta nel profilo fastback della ricorda le proporzioni dell'iconica Jaguar Type E del 1961. Al tempo stesso, vezzi stilistici come il portellone posteriore senza vetro, i lingotti di ottone sulle fiancate con il "Leaper" (il giaguaro che balza) che si aprono rivelando le telecamere posteriori, oppure le colorazioni Miami Pink e London Blue (in sostituzione dei classici British Racing Green e grigio canna di fucile), danno l'idea di un cambiamento radicale.
Tra ottone e travertino. Anche all'interno, la Type 00 evidenzia il suo carattere diverso. L'abitacolo, cui si accede tramite delle portiere ad ali di farfalla è realizzato utilizzando materiali inusuali: tra questi ottone, travertino e tessuti tramati a mano. Ciò, a detta dei progettisti, crea un'atmosfera unica, quasi artistica; dona un carattere unico al salotto di bordo, caratterizzato nella struttura da una spina dorsale centrale che divide lo spazio in due e che separa sulla plancia i pannelli sospesi della strumentazione e dell'infotainment. I passeggeri possono inoltre adattare l'ambiente al proprio stato d'animo posizionando tre totem di ottone, travertino e alabastro, contenuti in un'apposita valigetta Prism Case incorporata in un vano esterno dell'auto, modificando illuminazione, suoni, grafica degli schermi e perfino i profumi nella vettura.
Addio al Leaper. L'effetto stupore, insomma, è garantito. Viene però da chiedersi se non sarà un po' troppo per una clientela abituata ad accarezzare il Leaper sul cofano, sostituito da un logo con due J contrapposte, simile a un Tao, e da un lettering con maiuscole e minuscole che appare elegante e ricercato, ma che tanto ricorda gli aspirapolveri Dyson. Staremo a vedere.