Multe nulle? Il pasticcio degli autovelox che agita l'Italia

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La gestione degli autovelox in Italia continua a essere un argomento spinoso per automobilisti e amministrazioni. Al centro del dibattito, la differenza tra omologazione e approvazione, termini spesso confusi ma fondamentali per la validità dei dispositivi. La Cassazione ha più volte sottolineato questa distinzione, arrivando a disporre il sequestro di apparecchi approvati ma non omologati, segnando un precedente importante.

In un tentativo di chiarire la situazione, il Ministero dei Trasporti ha emanato un decreto 2017 per omologare automaticamente tutti gli autovelox approvati dopo il 13 agosto 2017. Tuttavia, la misura si è rivelata controproducente: molti dispositivi approvati prima di quella data sarebbero stati messi fuori uso, paralizzando il sistema di controllo della velocità. La reazione è stata immediata, portando il ministero a sospendere il decreto per ulteriori verifiche.

Conseguenze del decreto. Tra i dispositivi coinvolti figurano i sistemi Tutor 1.0 e 2.0, fondamentali per la sicurezza autostradale. La sospensione avrebbe avuto ripercussioni gravi, lasciando le amministrazioni locali senza strumenti adeguati per il controllo delle infrazioni. L'Asaps, associazione vicina alla Polizia Stradale, ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze di questa decisione, soprattutto durante il periodo estivo, notoriamente critico per la sicurezza stradale.

Il Codacons, associazione per la tutela dei consumatori, ha definito la situazione una fonte di crescente confusione per gli automobilisti. "Anni di attese e sentenze contraddittorie hanno portato a una raffica di ricorsi e a un'incertezza generalizzata sulle multe stradali," ha dichiarato l'associazione, evidenziando l'urgenza di una soluzione definitiva.

Il nodo normativo. Alla radice del problema vi è l'assenza di una procedura chiara per l'omologazione. Il decreto, pur rappresentando un tentativo di semplificazione, ha messo in evidenza le lacune normative che continuano a influenzare il settore. La sospensione del provvedimento lascia in vigore una situazione di stallo. Le multe continueranno a essere emesse da dispositivi approvati ma non omologati, alimentando ulteriori contestazioni legali.

Nel frattempo, i Comuni, già colpiti dalla riduzione dei trasferimenti statali, rischiano un contraccolpo economico significativo, considerando che le multe rappresentano una fonte di entrate cruciale. La questione degli autovelox in Italia rimane dunque irrisolta, richiedendo interventi rapidi e condivisi per garantire sicurezza e rispetto delle norme.

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