Stellantis a Termoli, forse la gigafactory per le batterie non si farà

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Lo stabilimento Stellantis di Termoli, un pilastro per l'industria automotive italiana, si trova oggi a un bivio cruciale. Se da un lato è stata confermata l'avvio della produzione di cambi eDCT per veicoli ibridi nel 2026, dall'altro permane l'incertezza attorno alla gigafactory ACC, progetto strategico per la produzione di batterie elettriche. Questa questione, che coinvolge il futuro industriale del Molise, è stata al centro di un vertice tra il ministro Adolfo Urso e i rappresentanti regionali.

Stellantis, e l’investimento in Italia?

Le recenti dichiarazioni del CEO di TotalEnergies, partner di Stellantis nel progetto, hanno gettato un'ombra sull'investimento italiano, preferendo l'impianto francese di Billy-Berclau. Una decisione che potrebbe mettere a rischio le prospettive occupazionali per il territorio molisano, già classificato come area di crisi complessa.

Il ministro Urso ha sottolineato come la sola produzione dei cambi eDCT non sia sufficiente a garantire il pieno impiego della forza lavoro. In un contesto in cui l'Europa punta a ridurre la dipendenza dai produttori asiatici, perdere questa opportunità rappresenterebbe un duro colpo per l'autonomia industriale del continente nel settore delle batterie.

Il futuro su più tavoli anche a Termoli

Il futuro dello stabilimento si gioca su più tavoli: a livello europeo, con politiche industriali per il settore automotive, e a livello nazionale, con iniziative per salvaguardare l'occupazione. La speranza è che si possano coniugare sostenibilità ambientale e tutela del lavoro, trovando soluzioni innovative per affrontare le sfide della transizione ecologica.

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