
Trump annuncia dazi del 25% sulle auto importate, che impatto avranno

03/27/2025 05:08 AM
“Dobbiamo proteggere la nostra industria automobilistica nazionale, è una questione di sicurezza economica e di liberazione dell’America dalle dipendenze straniere”. Con queste parole, il presidente Trump ha annunciato l’introduzione di un dazio del 25% sulle importazioni auto negli Stati Uniti, con decorrenza dal 2 aprile, ribattezzata “giorno della liberazione dell’America”.
Difesa degli Stati Uniti
Questa decisione, definita permanente, mira a rilanciare la produzione USA nel settore automobilistico, ma sta già generando un forte impatto sull’economia globale. Secondo Trump, molte aziende stanno valutando di aprire stabilimenti negli Stati Uniti, raggiungendo così l’obiettivo prefissato dalla misura.
Tuttavia, i principali produttori americani, tra cui Ford, General Motors e Stellantis, rappresentati dall’Associazione dei Costruttori Americani, hanno espresso preoccupazione. Essi temono che l’aumento dei costi derivante dai nuovi dazi graverà sui consumatori, evidenziando la necessità di politiche che mantengano competitiva l’intera produzione nordamericana.
La reazione dei mercati finanziari non si è fatta attendere: Wall Street ha registrato un calo significativo, con le azioni delle principali case automobilistiche che hanno subito perdite tra il 2% e il 3%. Questo riflette le incertezze legate a questa svolta protezionistica.
A livello internazionale, le reazioni sono state immediate e critiche. L’Unione Europea, attraverso la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha espresso “profondo rammarico”, definendo la misura dannosa per imprese e consumatori. Il Canada, per voce del premier Carney, ha descritto la decisione come un “attacco diretto” agli interessi nazionali.
Guai per i colossi europei e asiatici
Il provvedimento colpisce in particolare Germania, Italia, Giappone e Corea del Sud, i maggiori esportatori di veicoli verso gli Stati Uniti. Considerando che circa metà delle auto vendute sul mercato americano e il 60% dei componenti utilizzati sono di importazione, l’impatto sulle filiere produttive globali sarà significativo.
Trump non ha escluso ulteriori restrizioni commerciali qualora l’UE e il Canada decidessero di adottare contromisure coordinate. Tuttavia, ha lasciato intendere la possibilità di riduzioni tariffarie in caso di accordi specifici con alcuni paesi.
In risposta, Bruxelles ha predisposto un pacchetto di contro-dazi da 26 miliardi di euro, che entrerà in vigore dal 12 aprile. Alcune tariffe sono state posticipate per evitare un’escalation immediata. La Francia, in particolare, ha persuaso l’UE a rinviare l’applicazione di un dazio del 50% sul bourbon americano, temendo ritorsioni più severe sui vini europei.
Il confronto commerciale tra gli Stati Uniti e i loro tradizionali alleati sembra destinato a intensificarsi, con potenziali ripercussioni sull’economia globale che emergeranno nelle prossime settimane.
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