Jason Anderson, Anaheim 1 e le farfalle nello stomaco
Ieri alle 12:12 PM
Jason Anderson, Anaheim 1 e le farfalle nello stomaco
El Hombre – Jason Anderson – è uno dei veterani della disciplina, eppure, nonostante ci abbia fatto il callo, Anaheim 1 gli fa sentire ancora le farfalle nello stomaco.
"Mi sento ancora un bambino, uno di quelli che si intrufola nella conferenza stampa ed invece ci sono io a farla. Delle volte non mi rendo contro della grandezza di quello che sto facendo. Da essere un ragazzo che guardava le gare a essere quello che le corre. L'atmosfera ad Anaheim 1 è sempre unica. Più ti avvicini alla fine della carriera e più vuoi approfittare tutto questo. Tutto passa in fretta anche vorresti non finisse mai. Sono passati quattordici anni dalla mia prima gara ad A1, sono in procinto di iniziare la mia quindicesima stagione e mi sembra tutto così surreale. Sono davvero emozionato. Se mi avessero detto che avrei avuto una carriera lunga 15 anni non ci avrei mai creduto eppure sono qui. Corro per un team factory e ho ancora tutte le carte in regola per vincere e fare podi. Gareggio da quando ho sei anni, ora che ne ho 32, che mi strano essere ancora in sella. Amo quello che faccio e voglio tenere in vita il mio sogno. Sono davvero grato di poter ancora qui a fare tutto questo."
Con Eli Tomac, Anderson ha in comune la longevità in questo sport, siete in contatto oppure vi vedete solo nel paddock?
"Non parliamo molto, ci vediamo solo alla gare. Siamo cresciuti a due ore di distanza e abbiamo corso negli stessi campionati fin dai tempi del minicross. Lui ha sempre fatto il suo in Colorado e io ho fatto il mio in California, che da tempo è la mia nuova casa. Abbiamo due programmi diversi ma devo ammettere che è bello gareggiare ancora contro di lui, nonostante siano passati 25 anni."
Nel 2024 nel Monster Energy Supercross Championship Anderson ha chiuso quinto, si poteva fare meglio?
"Sono stato fortunato, ho chiuso quattro volte sul podio e concluso l'anno in quinta piazza. Sono soddisfatto ma mi chiedo se avessimo potuto fare di più… mi sembra che ci siamo persi qualcosa. Eravamo al primo anno con la moto quindi tutto sommato non è andata male. Oggi abbiamo delle cose che ci rendono molto più competitivi, abbiamo fatto progressi. Mi piacerebbe vincere nei miei '30, sarebbe davvero un bel traguardo. É uno sport complesso e vincere non è facile. Ci sono tante cose da tenere sotto controllo e questo ti porta a dover essere sempre concentrato solo su moto e pista. La vita è fatta anche di altro però e devi trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ad esempio A1 è a ridosso di Natale e del Primo dell'anno; per prepararti al meglio passi la Vigilia di Natale in pista e non è facile. Non mi lamento, sono davvero felice e fortunato e voglio che continui ad essere così."
Anderson sei alla 15° stagione e quest’anno avrai al tuo fianco Jorge Prado, il quale è alla sua prima, come è avere il campione del mondo MXGP al tuo fianco?
"É stato una ventata di aria fresca. Per lui è tutto nuovo ed è bello avere un compagno di squadra così entusiasta. Fino ad ora ho sempre avuto compagni di Team esperti e che avevano diverse stagioni sulle spalle. Jorge arriva dall'Europa e si emoziona per tutto. Ha come una scintilla dentro e questo suo essere così fresco aiuta a tenere alto l'umore e la motivazione."
Se Prado è un avversario nuovo, Sexton, i Lawrence, Tomac è Webb sono dei volti conosciuti. Come si approccia una sfida nei loro confronti?
"Ad essere sincero penso che l'unico modo sia partire bene e cercare di costruire il risultato dalla partenza. Penso che i giorni in cui di potevi far strada nel mucchio sono finiti. Ci sono dei nomi davvero forti, mi ci metto anche io tra quelli. Tuttavia quelli forti sono sia davanti sia dietro. Potenzialmente ci sono tanti nomi che possono fare una P1 nelle prove e non solo. Il livello che ha raggiunto lo sport è davvero alto."
Jett Lawrence ha fatto vedere cose sensazionali nonostante la sua giovane età. É lui l'uomo da battere?
"Penso di si. Sono convinto che se andrà avanti a vincere così avrà una fiducia in stesso talmente elevata che vincerà tutto fino a quando che non si stancherà. Diciamo che va fermato ora, prima che sia troppo tardi."
Image: Supercross
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