JORGE PRADO INTERVIEW – " Ho firmato con Kawi in Argentina!"

Ieri alle 09:24 AM

Jorge Prado sull’abbandono della MXGP e la firma con Kawasaki, MXoN e Jett v Gajser

Jorge Prado si è seduto con Jase McAlpine per un podcast di tre ore per parlare praticamente tutto, dalla MXGP agli USA all’ MXoN.

Sulla firma per Kawasaki Prado ha detto:“Il mio agente ha parlato a lungo con Kawi di tutto, GP o USA, il mio obiettivo era avere la possibilità di correre qui, volevo correre qui più che nei GP. Ho corso in A1 e dopo A1 quella settimana ogni marchio mi ha chiamato, tutti i marchi, è stato bello. Ho ricevuto offerte da diversi marchi ma sentivo che Kawi era lì di più, sentivo che il programma per Kawi mi si addiceva di più, ecco perché ho scelto di correre per loro. Dopo A2 era praticamente fatta, dovevo solo aspettare e firmare. Ho firmato in Argentina”.

Sullo stress della corsa al titolo MXGP Jorge ha detto:“Questo è stato, che anno – così stressante per me perché avevo già firmato in Argentina con Kawi, è passato molto tempo e non volevo venire se non fossi stato campione del mondo, ma una volta firmato, è firmato. Sapevo che sarei venuto alla fine dell’anno… ma volevo venire come campione del mondo, non volevo arrivare secondo. L’anno scorso Gajser si è infortunato, Jeffrey si è infortunato a metà stagione anche se era secondo quando si è infortunato, quest’anno avevo tutti al cancello a ogni singolo round e volevo solo dimostrare a me stesso che potevo essere il migliore, non importa la situazione. È stato un anno strano, perché sapevo solo che avrei vinto il titolo, sapevo in qualche modo che l’avrei ottenuto”.

Sull’MXON Prado ha detto:“Ero finito. Ho vinto il mio titolo e quella settimana non ho guidato, ero vuoto. Ho messo così tanta pressione per ottenere quel titolo, ero vuoto. È strano, non ho mai avuto questa sensazione in tutta la mia vita, ero finito. Ho fatto quello che dovevo fare, non potevo spingere di più il mio corpo. Ho comunque fatto allenamento fisico, volevo fare bene al Nations, ho vinto sabato e già non mi vedevo completamente carico domenica. La pioggia, non mi sentivo molto bene con la mia moto quel fine settimana, tutto l’insieme non ha reso una bella domenica. Poi ho pensato ok ultima manche, ho fatto piccole modifiche al mio assetto, vediamo se riesco a fare una buona partenza, se non ce la faccio la guiderò. Ero circa quarto e poi ho detto, “vediamo se voglio andare veloce, cosa succede”. – Ho superato tutti. Poi ho iniziato ad avere problemi con i miei occhiali, la pioggia è entrata all’interno della mia lente. Ho fatto un piccolo errore e ho provato a seguirlo e non riuscivo a vedere bene i solchi. Ho iniziato a pensare di guidare la Kawasaki, mi sono bloccato, mentalmente ero finito, non potevo più guidarla. Ero stanco per tutto l’anno, soprattutto mentalmente. Avevo paura di farmi male e di non riuscire a guidare la moto l’anno successivo. Non ero pronto per correre quel giorno, non ero pronto. Ero fuori, non ero me stesso… Ero troppo stanco mentalmente. È un peccato perché ho detto alla Spagna, mi dispiace di non aver potuto fornire i risultati per la squadra. Ero stanco per tutto l’anno, è stato così stressante, non ho mai avuto una cosa del genere nella mia vita. Nella mia testa avevo solo un’opzione ed era vincere, e avevo paura di fallire e poiché avevo paura di fallire ero molto stressato. Non ero pronto per correre l’MXoN, mentalmente. Ho dato tutto il mio 100% perché sapevo che era così importante vincere il titolo mondiale, ho dato la mia vita, ho dato tutto, non avevo più niente per loro, per la squadra, ho corso e basta, non volevo davvero correre ma dovevo correre per la squadra"

Gajser contro Jett:"Ero felice che Gajser avesse vinto, ho lottato con Gajser per tutto l’anno, se Jett arriva e batte Gajser… vedremo se riesco a battere Jett, se Gajser batte Jett, allora ok, l’ho battuto (Gajser) quindi matematicamente dovrei essere a posto! Ho corso con il Tim Gajser che ha battuto Jett all’ultima curva per tutto l’anno, dovevo battere quel tizio."

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