Justin Hill: "non sono sorpreso di essere nella top 10, ho lavorato tanto per questo"

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Il veterano Justin Hill ha stupito alla prima gara di supercross ad Anaheim 1 concludendo il Main Event in ottava posizione. Campione nel 2017 della SX 250 West, Justin negli anni successivi ha sempre fatto fatica a brillare. Ma la scorsa settimana ad Anaheim, Hill è stato fantastico, è apparso in forma smagliante. Tuttavia, quando i ragazzi di RacerX lo hanno incontrato il giorno della stampa [ieri] a San Diego e si sono congratulati con lui per la sua serata, non sembrava desideroso di accettare le lodi.

"Solo perché si tratta di Anaheim, e io faccio sempre schifo lì, ho pensato che una top ten sarebbe stata buona. È quello che avevo in mente", ha spiegato Hill. "In genere, con il passare dell’anno, ho una partenza lenta e mi piace andare avanti su piste che si adattano al mio stile. Non mi piaceva la pista e non mi sembrava di aver girato bene. Arrivare tra i primi dieci è stato accettabile, perché non dovrei essere tra i primi dieci. Avrei dovuto essere battuto da sedici di questi ragazzi (i piloti factory). Sulla carta è stato fantastico, ma ho ancora molto da fare.”

"In molte parti della mia gara ho sbagliato. Le mie partenze sono state pessime, ero diciassettesimo alla terza curva. Mi sembrava di essere spesso in ritarto nei movimenti sui salti, di non impegnarmi nelle linee e di frenare troppo senza avere la percorrenza giusta in curva. Ho sbagliato molte cose. È impossibile avere una serata in cui non succede nulla di tutto ciò, soprattutto a questo livello quando hai così tanta pressione addosso".

Pressione o no, Hill pensa che la cosa più importante che non ha fatto è stata mantenere l’aggressività quando ha recuperato il gap dai ragazzi davanti a lui.

"È stato un bene fare un po’ di pratica con quei ragazzi, perché ho capito dove ho sbagliato di più. È stato il modo in cui ho reagito, quando sono arrivato su di loro con molta velocità, ad essere sbagliato. Li ho superati, ma ho lasciato che fossero loro a dettare i miei quattro giri successivi. Avrei dovuto lottare con Eli [Tomac] per il quinto posto. Ovviamente non è andata così. Mi ha superato e ha fatto a pezzi i ragazzi che mi erano rimasti dietro. Devo solo mantenere la concentrazione e la voglia di battere chi vedo davanti a me e passarlo il più velocemente possibile. Se riesco a mantenere questa mentalità, allora siamo a posto".

Hill ammette che, pur non avendo l’età di alcuni dei suoi colleghi (è diventato professionista nel 2013), sente la pressione di dover essere performante finché può.

"Probabilmente non farei quello che sto facendo, nel modo in cui lo sto facendo, se non ci fosse la pressione di pensare che la porta potrebbe chiudersi prima del previsto", dice Hill. "In passato ho sbagliato, non mi sono mai impegnato al 100% per questo sport, avrei voluto capire prima e fare le cose per bene. Non è una cosa di cui vado fiero, vorrei averlo capito prima, ovviamente. Devi impegnarti e provarci con tutte le tue forze, in ogni cosa. Se lo fai, probabilmente arriverai più avanti che se non lo facessi. Adesso l’ho capito e spero che questa mentalità mi tenga in giro ancora per un po’".

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