MotoGP | Valentino Rossi in Ducati un fallimento, via sponsor e social bloccati
12/09/2024 09:16 AM
MotoGP Ducati Valentino Rossi – Il documentario di DAZN Spagna “Life in Red” parla della Ducati, non solo quella attuale, ma anche quella dell’epoca di Valentino Rossi.
Il nove volte iridato è stato pilota del team ufficiale Ducati nel 2011 e nel 2012. Ci si aspettava molto dal binomio tutto italiano, ma i risultati non arrivarono e il biennio diventò un vero e proprio incubo per il pilota, per il costruttore e per i tifosi.
In quelle due stagioni il pilota pesarese non ha vinto neanche una gara salendo sul podio solo tre volte (terzo a Le Mans 2011, secondo a Le Mans 2012 e secondo a Misano 2012). Dato da non sottovalutare, in 36 gare non è mai riuscito a partire dalla prima fila.
Il documentario (ripreso da Mundodeportivo.com) racconta come fu ma “Mission” quasi “Impossibile” tenere gli sponsor e trovarne di nuovi e che ad un certo punto da Borgo Panigale furono costretti a bloccare i social network.
Dichiarazioni su Ducati Valentino Rossi Juan Martinez ingegnere Ducati “Life in Red”
“Ci furono momenti di grande tensione. Alla fine, tutto trema e le fondamenta dell’azienda stessa si muovono. Persone molto fedeli al marchio che, indipendentemente dal nome del pilota, sono ducatisti. Furono molto critici nei confronti delle partecipazioni e dei risultati che Valentino Rossi fu in grado di ottenere.”
Nel documentario si spiega che “Addirittura, ad un certo punto, da Ducati- hanno dovuto bloccare i social media a causa delle critiche contro la gestione e i risultati ottenuti da Valentino Rossi. Le critiche colpivano tutti i settori della fabbrica, da Claudio Domenicali fino alla parte più bassa, dove c’eravamo tutti noi che componevamo il box.”
Dichiarazioni su Ducati Valentino Rossi Mauro Grassilli “Life in Red”
“In quel momento, ero la persona che gestiva le sponsorizzazioni e cercava nuovi sponsor – ha detto Mauro Grassilli – È stato molto difficile mantenere quelli che avevamo in quel momento e ne abbiamo persi molti. Inoltre, era molto difficile trovare nuovi sponsor, poiché mancavano squadra, gruppo, rendimento, risultati.”