
Non può piovere per sempre

04/17/2025 09:00 AM
Se il Gran Premio del Bahrain ha da una parte consegnato ai Tifosi una Ferrari ancora alla ricerca della sua vera dimensione, dall'altra non ha fatto altro che confermare la più grande certezza che il Cavallino Rampante ha in casa, il cui nome risponde senza ombra di dubbio a Charles Leclerc. Il monegasco, dopo l'addio di Carlos Sainz e l'arrivo di un campionissimo come Lewis Hamilton ancora però in fase di ambientamento, ha assunto a tutti gli effetti i gradi di Capitano della Scuderia.
Leclerc ha più volte dimostrato di potersela giocare ad armi pari con i migliori piloti della griglia, a patto che gli venga chiaramente messa a disposizione una monoposto all'altezza. Monoposto che non ha avuto nella giornata di domenica durante la bagarre contro la McLaren di Lando Norris, quando ha provato in tutti i modi a contenere gli attacchi del britannico ma nulla ha potuto, nonostante una difesa figlia sì del suo talento, ma nella quale il classe '97 ha messo certamente anche tanto tanto cuore.
Presentarsi poi davanti ai media senza aver ottenuto il risultato sperato è altrettanto complicato per un ragazzo totalmentesenza filtri che lascia trasparirequalunque tipo di emozione. Non sono tanto le parole ad essere d'impatto, quanto il viso del monegasco; e se il detto dice che "gli occhi non mentono mai", beh, quelli del pilota cresciuto in FDA sono certamente una conferma costante, inequivocabile.
Ogni scelta ha una conseguenza... non per un ragazzo innamorato perso della sua Rossa
Charles è questo, prendere o lasciare. Nonostante nel corso della sua, fin qui, permanenza a Maranello non sia mai stato realmente supportato da una vettura (eccezion fatta per la prima parte del 2022) in grado di fargli realizzare quel sogno che prendeva corpo mentre dal balcone della sua Monte-Carlo guardava e tifava quella macchina rossa. Quello stesso sogno che lo portò a mentire a papà Hervé. Quel sogno condiviso e coltivato con Jules Bianchi, quando diceva di non sentirsi bene per poter saltare scuola e recarsi alla pista di kart a Brignoles, nel sud-est della Francia.
Lui vuole vincere di rosso vestito e riportare il Cavallino in cima ad una vetta che a Maranello non si raggiunge dal 2007/2008, della quale ormai ci si è forse anche scordati un po' il sapore. Qualunque altro pilota si sarebbe già guardato intorno, alla ricerca di - più che meritate - fortune: un'opzione che però non è presa in considerazione da Leclerc, anche se nel suo caso sarebbe sacrosanta; lui che per Ferrariha già fatto tantissimo, forse anche troppo considerate le risorse avute a disposizione in questi sei anni (e quattro Gran Premi).
Sia però chiaro come nessun pilota era, è e sarà mai più importante del Cavallino su giallo Modena, ma oggettivamente parlando il rischio che un talento così luminoso possa chiudere la carriera con uno zero alla casella "Mondiali conquistati" è un gioco che, francamente, non vale la candela. Ne è consapevole anche qualche tifoso che - è sufficiente fare un giro sui social - lo esorta ad abbandonare l'amore di una vita pur di vederlo sul tetto del Mondo; ma questo scenario non è presente nella testa di Charles che affronta ogni weekend con la stessa determinazione di sempre, nella speranza che, un giorno, il tempo torni a scorrere... nella direzione giusta.
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