Cadillac in F1, Andretti: «È stata dura, ecco da quanto lavoriamo». Sull'addio di Micheal...
Ieri alle 01:30 AM
La Formula Uno avrà un undicesimo team in griglia. Dopo anni di voci, speculazioni e smentite, General Motors ha ufficializzato da poche settimane il suo ingresso nel circus a partire dal 2026 con un team a marchio Cadillac. La scuderia americana, dunque, utilizzerà una power unit proprietaria a partire dal 2028 (mentre nel 2026 e 2027 acquisterà quella Ferrari) e avrà come base operativa il quartier generale realizzato da Andretti Global a Silverstone.
Uno sbarco possibile dopo il passo indietro di Andretti Global e del suo leader Micheal Andretti, a cui ha fatto seguito una maggior esposizione da parte di General Motors che, di fatto, ha convinto Liberty Media ad accettare la candidatura. “Nel nostro piano di espansione della F1 negli Stati Uniti, abbiamo sempre creduto che portare in griglia di partenza un gruppo importante come GM/Cadillac potesse garantire ulteriore valore e interesse a questo sport. Abbiamo riconosciuto alla dirigenza di GM importanti progressi nella preparazione all’ingresso in F1 e siamo entusiasti di supportare il progetto e il loro ingresso nel campionato dal 2026”, era stato il commento entusiasta ed esplicativo di Greg Maffei, Presidente uscente di Liberty Media, chs di fatto ha posto fine ad un estenuante braccio di ferro tra le parti.
È stata dura, parola di Mario
Un tira e molla lungo, e oggettivamente privo di solidi fondamenti, che è stato commentato dal "Director of Board" di Cadillac, nonché leggenda del motorsport, Mario Andretti, nel corso di un'intervista esclusiva che ha concesso a chi scrive per Formula1.it.
"È stata dura - le parole dell'italo-americano-
ma andiamo avanti. Non si parte da zero: da due anni siamo già a lavoro, ma l'ok ufficiale ci rende tranquilli e ci permette di sbloccare situazioni che erano in attesa dell'ufficialità. Saremo pronti nel 2026".
Tanta diffidenza...
Parole di soddisfazione, quelle del capostipite della famiglia Andretti, ma anche importanti perché lasciano intendere quanto in GM credano in questo progetto, avendo già avviato i lavori da oltre due anni, pur nella totale incertezza figlia della mancata (o assai tardiva) approvazione da parte della F1. Un lavoro che mai si è fermato, malgrado la forte diffidenza verso la solida realtà del team Andretti nel mondo del motorsport, di cui Mario ha preferito non parlare in maniera approfondita, limitandosi a valutare con gioia il traguardo conseguito: l'unico vero obiettivo del gruppo.
"Il perché di tanta diffidenza? È una storia lunga. C'è stato un momento in cui mio figlio Micheal ha deciso di farsi da parte, non il miglior momento della sua carriera. Alla fine tutto è andato per il verso giusto, anche lui è contento del risultato. Ovviamente come Andretti non spariremo, saremo coinvolti nel programma".
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Foto copertina x.com