Ecco perché la Ferrari può ripetersi in Messico, ma occhio a una variabile
Oggi alle 02:00 AM
La Ferrari è stata protagonista assoluta del weekend di Austin, terminando la gara in prima e seconda posizione, con Charles Leclerc e Carlos Sainz.
Questo trionfo ha riaperto le - pur sempre vane - speranze mondiali del team e del pilota monegasco, che potrebbero essere alimentate da un ulteriore successo in Messico questo fine settimana.
Un successo che, sulla carta, è tutt'altro che impossibile; ma la Rossa dovrà prestare massima attenzione a un fattore fondamentale...
Messico come Texas, ma con una variabile in più
Il tracciato messicano presenta, infatti, caratteristiche estremamente simili al COTA; essendo anch'esso il giusto mix di curve lente e veloci, abbinate a lunghi rettilinei.
L'unica differenza con la pista a stelle e strisce è l'altitudine, pari a oltre 2000 metri sul livello del mare. Cosa implica per una monoposto di Formula 1? Aria rarefatta e dunque una complicata gestione della power unit.
Eppure, la classe regina del motorsport non è mai stata così affidabile prima d'ora, quindi le squadre dovrebbero essere in grado di superare tale ostacolo.
Vedremo se la Ferrari ci riuscirà, perché - in tal caso - si candiderebbe seriamente a un secondo risultato importante consecutivo, che potrebbe avere un risvolto significato in ottica Mondiale...
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