Ecco perché la Ferrari può ripetersi in Messico, ma occhio a una variabile

https://www.formula1.it/admin/foto/ecco-perche-la-ferrari-puo-ripetersi-in-messico-22163-1.jpg

La Ferrari è stata protagonista assoluta del weekend di Austin, terminando la gara in prima e seconda posizione, con Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Questo trionfo ha riaperto le - pur sempre vane - speranze mondiali del team e del pilota monegasco, che potrebbero essere alimentate da un ulteriore successo in Messico questo fine settimana.

Un successo che, sulla carta, è tutt'altro che impossibile; ma la Rossa dovrà prestare massima attenzione a un fattore fondamentale...

Messico come Texas, ma con una variabile in più

Il tracciato messicano presenta, infatti, caratteristiche estremamente simili al COTA; essendo anch'esso il giusto mix di curve lente e veloci, abbinate a lunghi rettilinei.

L'unica differenza con la pista a stelle e strisce è l'altitudine, pari a oltre 2000 metri sul livello del mare. Cosa implica per una monoposto di Formula 1? Aria rarefatta e dunque una complicata gestione della power unit.

Eppure, la classe regina del motorsport non è mai stata così affidabile prima d'ora, quindi le squadre dovrebbero essere in grado di superare tale ostacolo.

Vedremo se la Ferrari ci riuscirà, perché - in tal caso - si candiderebbe seriamente a un secondo risultato importante consecutivo, che potrebbe avere un risvolto significato in ottica Mondiale...

 

Leggi anche: Red Bull ha smesso di barare? Il primo weekend dopo il «T-Tray gate» nasconde una certezza

Leggi anche: Mercedes in crisi con gli aggiornamenti? Le due risposte di Austin

Leggi anche: Ferrari, Leclerc e una mission (im)possible: diventare campioni del mondo nel 2024

Leggi anche: McLaren, Mazzola individua il vero punto debole di Norris: «Non è come Verstappen»

×