Ferrari, Zapelloni sicuro: «Costruttori? Il sogno è possibile, anche prima dell'arrivo di Lewis...»
Ieri alle 06:20 AM
Senza dubbio la Ferrari è stata la grande sorpresa del GP degli Stati Uniti, ad Austin. Charles Leclerc infatti, dopo una partenza perfetta con cui ha beffato Lando Norris e Max Verstappen, ha preso la testa della gara senza più lasciarla fino al traguardo, per costruire uno storico, inatteso successo in Taxas, che per la Scuderia mancava dal 2018. Il monegasco, quarto al via, ha costruito la vittoria grazie, come detto, ad un chirurgico attacco alla prima curva, in cui ha sfruttato la bagarre tra i piloti in prima fila, issandosi al comando e iniziare a gestire la gara, le gomme e varie situazioni in modo magistrale, sfruttando il potenziale di una Ferrari che oltreoceano si è rivelata la vettura da battere, come confermato del secondo posto di Sainz, capace di prendere subito il terzo posto e poi attaccare Max Verstappen.
Leclerc, dunque, ha centrato l'ottava vittoria della sua carriera e la terza stagionale mentre la Scuderia ha colto il quarto centro del 2024 che, di fatto, certifica la bontà del percorso di crescita della monoposto (senza modifiche ad Austin, dove si è deciso di massimizzare il potenziale figlio del lavoro di comprensione del pacchetto e dell'ala anteriore introdotta a Singapore), nonostante la SF-24 soffra ancora nel giro da qualifica. Un problema non così allarmante, considerando come grazie agli sviluppi di Monza la Rossa sia diventata la monoposto migliore nella gestione gomme come confermato in Texas in cui, malgrado una gara all'attacco, i ferraristi non hanno mai avuto problemi di gomma: un punto di forza che potrebbe aiutare nel finale di stagione.
La Rossa, infatti, ha ridotto a 8 punti il gap dalla Red Bull tra i costruttorii, così come quello dalla McLaren che sembrava in fuga, ora davanti di soli 48 punti. Un quadro che apre a possibili scenari che, di fatto, parevano inimmaginabili fino a prima del via della gara texana, visto che questa Ferrari potrebbe essere capace di vincere altre gare da qui a fine campionato e riuscire, miracolosamente, a riportare a Maranello un titolo costruttori che manca dal lontano 2008 e che, per come si era messa la stagione in piena estate, sarebbe il certificato di una vera e propria impresa.
Una speranza, oggettivamente, auspicata da tutti, ad iniziare dal team fino ai tifosi e dai piloti, e di cui ha parlato Umberto Zapelloni su "TopSpeed Blog", sottolineando quanto il gap dalla McLaren sia grande, molto grande, ma capace comunque di permettere di sognare.
"Al centro della scena è rimasta la Ferrari, impegnata nella sua impresa impossibile: riagguantare un Campionato Costruttori che sembrava ormai nelle mani della McLaren. Le 48 lunghezze di vantaggio a cinque gare (e due sprint), quindi a 250 punti, dalla fine, autorizzano il sogno".
Un sogno che, per la compagine diretta da Frédéric Vasseur, passa anche attraverso il GP del Messico, in cui la SF-24 è chiamata a confermarsi dopo la cavalcata di Austin e come mai accaduto in stagione dopo le vittorie, basti pensare ai crolli post Monaco o Monza. Se dovesse effettivamente esserci, in Via Abetone potrebbero anche iniziare a credere davvero nell'impresa del titolo costruttori, possibile persino prima della venuta messicana di Lewis Hamilton, l'uomo con cui effettivamente si dovrebbe compiere l'ultimo passo per tornare al successo.
"Per la Ferrari è arrivato il momento della conferma, cosa che dopo le vittorie di Charles a Monte Carlo e Monza, non era successa. Se la Scuderia dovesse confermarsi anche [...] a Città del Messico [...] il finale di stagione per Maranello diventerebbe interessante. Il Mondiale Costruttori che manca dal 2008 potrebbe avvicinarsi prima del previsto. E prima dell’arrivo di Hamilton".
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Foto copertina media.ferrari.com
