GP Messico - Le caratteristiche del tracciato e le mescole scelte: novità nelle FP2

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La seconda tappa del tour americano della Formula 1si svolgerà nella capitale messicana, Città del Messico, prima che il circus si sposti a San Paolo per concludere la penultima tripletta stagionale. Sul circuito intitolato ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez, la Pirelli ha deciso di portare le mescole C3 Hard, C4 Medium e C5 Soft, uno step più morbido rispetto al passato, come già avvenuto lo scorso anno, decisione presa per aprire più opzioni strategiche per la gara.

La prima giornata di prove in pista, venerdì 25 ottobre, sarà leggermente diversa dal solito. La seconda sessione di prove libere sarà infatti interamente dedicata alla validazione delle mescole più morbide della gamma Pirelli 2025 (C4, C5 e C6). La sessione durerà 90 minuti invece dei soliti 60 e tutti i piloti e le squadre dovranno seguire un programma specifico stabilito dagli ingegneri Pirelli. Oltre alla dotazione di pneumatici da asciutto specifica per il Gran Premio (due set di Hard, tre di Medium e sette di Soft, uno in meno del solito), ogni pilota avrà a disposizione due set aggiuntivi di pneumatici: uno sarà identico a quello disponibile per il weekend, per fungere da base, mentre l'altro sarà un prototipo 2025, sia in termini di mescola che di costruzione.

Il programma da seguire e molto restrittivo. Si dovranno effettuare due stint veloci e uno di long run dove ogni team dovrò percorrere lo stesso numero di giri, con lo stesso quantitativo di carburante a bordo a seconda dello stint che si sta effettuando. Da questo lavoro saranno però esclusi i piloti che non gireranno durante le FP1 perché sostituiti dai rookie. Nel loro caso il lavoro con la Pirelli durerà solamente 60 minuti e avranno un set di pneumatici a mescola media per recuperare il più possibile quanto perso durante la prima sessione del weekend.

Il tracciato Hermanos Rodriguez è lungo 4304 metri, presenta 17 curve e un manto stradale poco severo per gli pneumatici. Quest'anno il promotore ha riasfaltato il tratto tra le curve 12 e 15 del terzo settore. L'asfalto molto liscio e il fatto che la pista sia poco utilizzata fa sì che i livelli di aderenza siano piuttosto bassi all'inizio del weekend e che l'evoluzione della pista sia molto marcata, gommandosi man mano che le vetture scendono in pista.

Città del Messico si trova a oltre 2000 metri sul livello del mare e l'aria rarefatta influisce sulle prestazioni delle auto, riducendo la deportanza aerodinamica generata dalle vetture. Una delle conseguenze è che le velocità massime raggiunte sono molto elevate, nonostante una configurazione che in realtà sembra tipica dei tracciati che richiedono la massima deportanza, il record di velocità è stato stabilito qui nel 2016 da Valtteri Bottas al volante della Williams-Mercedes. Il finlandese è stato cronometrato a 372,5 km/h. Inoltre, sui rettilinei più lunghi, quello principale e quello tra le curve 3 e 4, la temperatura superficiale degli pneumatici tende a scendere piuttosto rapidamente e i piloti devono fare molta attenzione in frenata, soprattutto alla curva 1, per evitare di bloccare le ruote e quindi danneggiare gli pneumatici.

 

In termini di strategia, questa è solitamente una gara a una sola sosta. L'anno scorso, la maggior parte dei piloti ha cercato di gestire le medie per allungare il più possibile il primo stint. Una Safety Car e una successiva bandiera rossa, dopo l'uscita di pista di Kevin Magnussen con la Haas, hanno fatto sì che quasi tutto lo schieramento utilizzasse tre set di pneumatici in una gara praticamente divisa in due.

La Formula 1 è sempre stata molto popolare in Messico, anche se qui si sono disputate solo 23 gare di campionato, tutte su questo circuito, inaugurato nel 1962. Le gare si sono svolte in tre periodi: dal 1963 al 1970, dal 1986 al 1992 e dal 2015 in poi. Nel 2021 il Gran Premio del Messico è stato ribattezzato con il nome della città.

Nelle 23 edizioni di questa gara ci sono stati 15 vincitori diversi. Max Verstappen è il pilota di maggior successo con cinque vittorie, con il suo team Red Bull che ha ottenuto lo stesso numero di vittorie nella classifica dei team. Jim Clark è quello che è partito più spesso dalla pole (quattro volte), mentre Lewis Hamilton è quello che è salito più spesso sul podio con sei vittorie. Tra i costruttori, la Lotus, con 6 pole, è quella che ha ottenuto il maggior numero di vittorie, mentre la Ferrari è in testa alla classifica dei podi con 12 vittorie.

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Foto press.pirelli.com

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