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I primi giorni a Maranello di Hamilton, tra il lavoro e il motorhome «in incognito»
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Ieri alle 03:15 PM
L'arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari è stato un evento estremamente nascosto, ma al contempo pubblicizzato: tutti sapevano quando avrebbe cominciato con il lavoro a Maranello, tanto che c'era una folla di gente ad aspettarlo fuori dai cancelli e a vedere i suoi primi giri in pista, ma poche informazioni sono trapelate su quello che è successo all'interno della fabbrica: la Scuderia ha solo pubblicato foto del pilota che salutava tutti i membri della squadra, nonchè la dirigenza.
Stando a quanto riportato da The Race, quando è in Italia il britannico soggiorna in un motorhome vicino alla casa di Enzo Ferrari, per passare più tempo possibile con il team; il suo camion è in modalità "incognito", senza scritte o marchi visibili. "Non ha sprecato neanche un secondo, porta persino gli ingegneri a pranzo nel suo motorhome, per velocizzare la sua integrazione", scrive la testata. Inoltre, non è un segreto che il pilota stia anche prendendo lezioni di italiano, e ogni tanto si cimenta con la lingua in qualche intervista.
Le parole di Hamilton
Ma il punto di vista più interessante è quello dello stesso Hamilton, che ha raccontato la sua esperienza in un recente video pubblicato dalla Ferrari: "Da quando abbiamo annunciato il mio passaggio in Ferrari ho passato molto tempo cercando di immaginare come sarebbe stata la fabbrica, le persone, il benvenuto. Quello che ho vissuto è molto di più di quello che potevo immaginare. La passione qui dentro la puoi quasi toccare e misurare. Mi piace anche solo essere qui. I giorni in cui ho lavorato siamo stati qui fino alle 10 di sera e nessuno voleva tornare a casa, tutti erano molto dedicati"
"Dobbiamo imparare in fretta, e sapevo che sarebbe stato duro, ma stiamo costruendo qualcosa di emozionante. Cerco di arrivare ogni giorno con la mente aperta per imparare qualcosa di nuovo", ha continuato a dire poi il pilota. "Sto lavorando con gli ingegneri dal secondo giorno, cerco di conoscerli e loro cercano di conoscere me. Tutto è così diverso qui. Quando sono passato dalla McLaren alla Mercedes è stato un bel salto, ma quantomeno i motori erano gli stessi. In Italia invece è tutto nuovo, dagli strumenti alla lingua, ma tutti sono molto motivati. Ho estratto il massimo da ogni test, inseguendo i limiti della macchina in quella manciata di giorni che abbiamo avuto. Ci sono ancora molte sfide davanti a noi, ma abbiamo coperto il più possibile nel tempo limitato".
Foto interna x.com
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