I rookies del 2024 alzano l'asticella: certi «veterani» tremano

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Ad attendere Franco Colapinto nel suo garage dopo la gara ad Austin c'erano tutti i suoi meccanici, che lo hanno accolto con una parata di applausi; e dietro le reti di protezione della pitlane, una folla urlante cercava una foto o un autografo con l'argentino. D'altronde, chi non ha preso in simpatia questo giovane, che tra una battuta simpatica e l'altra ha già portato a Grove ben 5 punti? E pensare che quando ha debuttato a Monza in pochi conoscevano il suo nome, dato che non compariva tra quelli molto discussi nel paddock, come Bearman o Antonelli (complice anche il fatto che l'Academy Williams non sia estremamente quotata). Adesso, invece, sta dimostrando di meritarsi un sedile a tempo pieno sebbene i suoi ottimi risultati potrebbero rendere le trattative più complicate; ora James Vowles ha diversi motivi per non volerlo cedere altrove e tenerlo come terzo pilota. Lo stesso discorso vale anche per Liam Lawson, ragazzo più esperto ma comunque novellino su molti tracciati. Anche per il neozelandese c'è molto sul piatto, si dice persino un sedile in Red Bull nel 2025, e ad Austin ha iniziato certamente con il piede giusto, portando a casa due punti importanti.

Certo, è ancora presto per trarre dei giudizi, ma i due stanno facendo un ottimo lavoro, facendo venire dei bei grattacapi a certi loro colleghi. Infatti, la griglia di quest'anno non aveva alcun debuttante in Bahrain, dopo che la precedente generazione aveva fatto passare i rookies come sfascia carrozze. Sargeant, Latifi, Mazepin e Schumacher sono solo alcuni dei nomi che adesso si trovano con le spalle al muro: per anni, infatti, si sono trovate delle scuse per i loro errori, dicendo che c'era bisogno di tempo, di abituarsi. Invece, nel 2024 abbiamo visto molti ragazzi gettati nella piscina con l'acqua alta, che riescono a nuotare in modo egregio sin da subito. Ed è proprio questa qualità, l'adattabilità, che è diventata il criterio fondamentale per discriminare i veri talenti esordienti.

Ma chi trema non sono solo questi "appiedati", bensì anche alcuni attuali piloti, perché non avranno più la carta dell'esperienza da giocare a loro favore nelle trattative di mercato, come si è già visto con l'addio di Ricciardo. Ci sono ragazzi più energici, più pronti a scendere in pista e con meno pretese lavorative ed economiche, che senso ha puntare su certi volti? Nomi che, per limiti di vettura sì, ma anche di grinta, non riescono ad uscire dall'anonimato. L'arrivo della nuova generazione sarà anche una sfida in più per molti; uno di questi, con il cruccio di Vowles, è lo stesso Albon, che adesso deve vedersela con un compagno di squadra di talento, che lo ha già battuto in una gara (non si conta Singapore, dove il thailandese ha avuto un DNF per guasto meccanico) per una sua stessa scelta strategica."Sono io che ho chiesto al team di partire con le gomme dure. Eravamo 15esimi, non avevamo niente da perdere", ha raccontato infatti Colapinto. Difficile pensare che ad Albon verrà annullato il contratto, tuttavia il board della Williams avrà molto di cui parlare. E questo è solo un assaggio del 2025, dove sono già confermati Bearman, Antonelli e Doohan. Siamo pronti a divertirci, e a non rimpiangere gli uscenti.

Foto copertina x.com

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