«Il primo avversario è il compagno di squadra» - Red Bull: Verstappen vs Lawson
01/27/2025 12:00 PM
"Il primo avversario è sempre il compagno di squadra". Quante volte abbiamo sentito questa frase nel mondo delle corse? Può sembrare scontata, ma questa serie di parole racchiude tuttavia una grande verità: prima di pensare a battere gli avversari, nella testa di un racer è necessario avere la meglio sull'unico pilota che in tutto il paddock guida la stessa monoposto.
In questa rubrica andremo ad analizzare tutte le coppie che prenderanno parte al Mondiale 2025, tracciando il profilo dei singoli piloti per poi provare ad abbozzare chi potrebbe avere la meglio sul proprio compagno di squadra al termine della stagione. Spazio alla Red Bull che ha concluso la scorsa annata sul terzo gradino del podio, non riuscendo a confermarsi dopo due titoli consecutivi. Salutato Sergio Perez, toccherà ora a Liam Lawson affiancare la solita certezza che risponde al nome di Max Verstappen.
Tocca a Liam dimostrare che a Milton Keynes non si sono sbagliati
Il 2024 è stata la stagione che ha più messo a nudo tutti i limiti di Sergio Perez, incapace di reagire alle numerose difficoltà e non garantendo alla Red Bull quei punti necessari per confermarsi leader nei Costruttori per il terzo anno consecutivo. Tanto è bastato per sfilargli il sedile e consegnarlo a Liam Lawson, il prescelto di Helmut Marko e Christian Horner, chiamato a dimostrare che preferirlo a Yuki Tsunoda sia stata la scelta corretta.
Oltre a convincere i vertici del team anglo-austriaco, il giovane neozelandese dovrà fare altrettanto anche nei confronti di addetti ai lavori e appassionati che mai come prima inneggiavano alla promozione del giapponese, ormai ritenuto pronto al grande salto e alla convivenza con un osso duro come Max Verstappen.
Con soli 11 Gran Premi alle spalle, però, il classe 2002 ha dimostrato di meritare la chiamata dalla casa madre, lui facente parte del Red Bull Junior Team dal 2019 (anno in cui debuttò in Formula 3). Il confronto diretto proprio con Tsunoda, seppur di poco, favorisce il kiwi: sono 8 i punti portati a casa dal giapponese contro i 6 del nativo di Hastings che però in quanto a piazzamenti in top ten è in vantaggio 3-2.
Max, confermarsi campione in mezzo alle incertezze
Dal 1950 ad oggi, solo in dodici occasioni il campionato Costruttori non ha visto vincente la vettura guidata dal Campione del Mondo: una di queste è la stagione 2024, con il titolo riservato ai team assegnato alla McLaren e quello Piloti vinto da Verstappen. Conosciamo ormai tutti molto bene l'incredibile talento dell'olandese, capace di conquistare il suo quarto Mondiale (consecutivo) nonostante per più di metà stagione non abbia avuto a disposizione la monoposto più performante del lotto.
Una crisi inaspettata e difficile da mandar giù per chi solo un anno prima aveva vissuto una delle stagioni più importanti della storia in termini di dominio assoluto. Basti pensare come dalla vittoria di Barcellona il classe 1997 sia stato costretto ad aspettare ben dieci Gran Premi prima di tornare sul gradino più alto del podio in Brasile, dove è stato autore di una vera e propria masterclass nel diluvio di Interlagos, nella terra di uno dei più grandi di sempre, sfoderando una performance che ha ricordato proprio chi sotto l'acqua spesso la faceva da padrone.
La grandezza di Super Max sta proprio lì, in quei dieci weekend nei quali è stato sempre e comunque capace di massimizzare a pieno il risultato, spesso conquistando qualche posizione in più rispetto a quella che la RB20 meritasse. Esattamente ciò che non è riuscito in più di una circostanza al suo principale avversario, Lando Norris, a volte ancora succube della pressione che lo ha poi portato a commettere qualche errore di troppo che ha di fatto compromesso le sue speranze iridate.
Il ruota a ruota tra i due
Sin dall'addio di Daniel Ricciardo a fine 2018, la Red Bull non ha mai fatto mistero del fatto che fosse Verstappen il pilota sul quale puntare tutte le proprie fiches. Proprio per questo la scuderia di Milton Keynes non ha mai avuto interesse nel ricreare nel proprio garage un Hamilton-Rosberg 2.0, affiancando all'olandese profili non particolarmente scomodi.
Tuttavia il paragone con Max è stato comunque il principale fattore che ha spesso e volentieri determinato il destino di chi si è ritrovato a dividere il box con lui. Sono in tanti ad esserne usciti con le ossa rotte, a cominciare da Pierre Gasly e Alexander Albon, all'epoca ancora troppo acerbi per reggere quel tipo di confronto dal momento che, una volta trovato il proprio ambiente ideale tra Alpine e Williams, si stanno ora dimostrando molto solidi.
Chi forse è riuscito a giocarsela (relativamente) un po' di più è stato quello stesso Sergio Perez che ha da poco pagato lo scotto di un'annata ben al di sotto delle aspettative. Il pilota messicano nel 2021 ha ricoperto un ruolo fondamentale nella conqusita della prima iride di Verstappen, salvo poi vivere una parabola discendente culminata con il crollo di Miami nel 2023, quando fu mentalmente demolito dall'incredibile rimonta messa a segno dal compagno.
Toccherà ora a Lawson invertire lo storico appena descritto non tanto cercando di avere la meglio sul 27enne di Hasselt (nessuno glielo chiede), ma portando ciò che la Red Bull si aspetta dal proprio secondo pilota: ottenere quei punti necessari per far sì che a fine anno non sia solo Max ad avere qualcosa per cui festeggiare.
Leggi anche: «Verstappen valuta un ritiro dalla F1 anticipato»: la clamorosa rivelazione dall'Olanda
Leggi anche: Verstappen non sta nella pelle: «Potrebbe già accadere l'anno prossimo»