La Red Bull pensa più alle faide interne che al campionato, così non si vince
11/04/2024 02:30 PM
Il GP del Brasile 2024 verrà ricordato a lungo per l’incredibile impresa fatta da Verstappen. Autore di un’incredibile rimonta dalla P17 di partenza alla P1 finale. Con la prova di domenica, il team di Milton Keynes ha blindato il titolo piloti e si si è rimessa in corsa nel mondiale costruttori.
Peccato però che la mentalità non sia quella giusta per sfidareMcLaren e Ferrari. La compagine di Woking e quella di Maranello sono molto unite, affiatate, e cercano in ogni circostanza di mettere in condizione i propri piloti di ottenere il massimo da un GP.
Perez, un pilota lasciato solo
In Red Bull è effettivamente così? Da quanto abbiamo visto a San Paolo, ci verrebbe da dire di no. Che Verstappen avesse una marcia in più questo weekend, lo si è detto in tutte le salse e quando ha raggiunto Lawson nel corso dell’11° giro, Liam non ha opposto troppa resistenza nel farlo passare. Lo stesso non si può dire del tentativo fatto dal povero Perez, che in quest’occasione ha tutte le ragioni per sentirsi escluso dal gruppo e lasciato solo.
Checo, scattato dalla 12° piazzola, non ha un avvio di gara semplice, tant’è che all’inizio del secondo giro è ultimo, in 18° posizione alle spalle di Sainz. Checo non ha il passo di Max, ma guida bene, è determinato e inizia a recuperare posizioni. Alla ripartenza dalla bandiera rossa è 14° e non si lascia scoraggiare. Arriva la 44° tornata ed è 10° davanti a Hamilton.
Il messicano sembra avere un buon ritmo in questa fase. Tanto che potrebbe anche essere in lotta con le McLaren. Peccato che si ritrovi con un grosso problema davanti a lui. Deve superare le Racing Bulls di Tsunoda e Lawson.
Dalla Red Bull, che forse voleva vedere un po’ di cattiveria agonistica da parte di Checo e valutare anche il comportamento di Liam e Yuki in un corpo a corpo (la squadra sta ancora rimuginando su una possibile sostituzione di Perez per la stagione 2025), non arriva nessun ordine ai ragazzi della casa faentina.
Checo ci prova, Lawson resiste e gli chiude la porta in faccia con forza. Un episodio che permette a Hamilton di recuperare la posizione su Sergio. Perez a quel punto, forse per evitare di fare ‘danni’ e forse anche un po’ risentito per il comportamento del proprio team, tira i remi in barca e conclude in P11.
In altri casi, la Red Bull avrebbe dato altre direttive a Tsunoda e Lawson. A quanto pare però è troppo concentrata sulla faida interna per fare due conti e comprendere che Checo avrebbe potuto raggiungere Piastri e magari provare anche lui a togliere punti alla McLaren. Un peccato per Perez e anche per il mondiale. Il giochino non è stato gratuito.
Campionato costruttori:
1) McLaren con 593 punti
2) Ferrari 557 punti
3) Red Bull 544 punti.
Foto: Red Bull Racing
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