Perez «dorme» al semaforo per aiutare la Red Bull: studia l'assetto per la domenica
Ieri alle 08:45 AM
Gran parte degli appassionati di Formula 1 sono rimasti interdetti dall'insolita partenza di Sergio Perez durante la Sprint Race in Qatar. Il messicano si era già portato davanti al semaforo della pitlane ma, allo scattare del verde, non è partito subito, facendo sfilare il gruppo con ampio margine. "Si stava facendo una dormitina", ha detto ridendo sotto i baffi Franco Colapinto, che non ha perso la chance di passarlo proprio all'uscita della corsia box. E anche Hugh Bird, suo ingegnere di pista, lo aveva incitato in radio con un "Puoi partire". Un comportamento davvero strano che fa sorridere (forse per non piangere) e che, all'apparenza, sottolinea lo stato fisico e mentale in cui si trova il pilota. In verità, questa sarebbe una strategia ben calcolata in casa Red Bull, che ha sfruttato la presenza del suo alfiere in aria pulita per testare un nuovo set up.
La prima spia è proprio la decisione del team di cambiare assetto durante la notte, che ha portato Perez a scalare dalla 16esima posizione alla pitlane. Inoltre, a pochi giri dalla fine della Sprint Race, il pilota è stato richiamato per fare un cambio d'ala. Ha così provato diverse configurazioni con un piccolo sacrificio che ha portato grandi risultati, almeno per Max Verstappen, il giorno seguente. Proprio il messicano, intervistato dai media al sabato, ha ammesso che aveva "sbagliato" la partenza per avere aria pulita davanti, dichiarazione né confermata né smentita dal team principal, il quale aveva detto solo "che avrebbe parlato con lui". D'altronde, Perez ha da recriminare solo a se stesso questo essere usato come "zerbino", date le sue ultime prestazioni. A dire il vero, anche lui stava sfruttando il nuovo set up in gara, fino a che non si è girato da solo in regime di Safety Car. La "ciliegina sulla torta" in una carriera che, con alte chance, finirà ad Abu Dhabi.
Leggi anche: Ferrari, Mercedes e Red Bull alleate per la conquista del titolo costruttori? Gli scenari
Leggi anche: Red Bull, cosa aspetti? Pèrez è il peggior compagno di squadra dal 1985: il dato