Ralf Schumacher: «Mio padre non vedeva un futuro nelle corse, voleva diventassi chef»
01/27/2025 01:15 PM
Per ogni pilota è un sogno raggiungere la Formula 1. Il cammino è arduo, pieno di insidie e la determinazione a volte può venire a mancare. Occorre essere sempre determinati, restare focalizzati su se stessi e non farsi condizionare dal pensiero della gente.
Se per un pilota è già di per sé complicato riuscirci, figurarsi per chi come Ralf Schumacher ha dovuto affrontare la sua carriera all’ombra del fratello Michael.
“Quello che facevo non era mai abbastanza buono”, ha affermato il tedesco raccontando il suo stato d'animo nel periodo che ha condiviso assieme al fratello, sette volte campione del mondo, la passione, l’impegno e la dedizione per glii sport motoristici.
Ralf Schumacher non ha mai goduto del sostegno del padre
Ralf riferisce che non era soltanto il pubblico a farlo sentire in difetto, ma anche in famiglia le cose non erano tanto diverse: “I miei non si sono mai davvero interessati agli sport motoristici. Mio padre preferiva pescare. Anche quando Michael era diventato un pilota di successo per mio padre sarebbe stato meglio se mi fossi cimentato in qualcosa di diverso”.
“Avrebbe voluto che diventassi chef o che avessi un lavoro vero”, ha confidato Ralf. “Credeva che non si potessero guadagnare buoni soldi mettendosi a guidare delle auto da corsa. Per lui Michael era stato fortunato ad essere così popolare e vincente. Mi diceva: ‘E’ già straordinario che sia andata bene una volta, due figli non ce la faranno mai, dedicati ad altro’”, riporta ‘Crash.net’.
Ad onor di cronaca, per avere anche una miglior comprensione del quadro familiare degli Schumacher, bisogna ricordare che ci sono 6 anni di differenza tra Michael (3 gennaio 1969) e Ralf (30 giugno 1975) e che quest’ultimo ha debuttato in Formula 1 nel 1997, quando il fratello aveva già conquistato due mondiali con la Benetton (1994-1995) e vestiva i colori della Ferrari ormai da un’intera stagione.
Foto copertina: Mercedes, foto interna: X, Schumacher
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