Turrini duro: «Addio di Renault una ferita. Alpine-Mercedes? Indifferente». E punge Briatore
10/03/2024 05:00 AM
Dopo mesi di voci, mezze smentite e nuove conferme, ora è ufficiale: la factory francese della Renault di Viry-Chatillon, quella destinata alla ricerca e sviluppo e produzione di motori per le attività nel motorsport della casa francese, non produrrà più motori di Formula 1 al termine della stagione 2025. Questo, di fatto, è ciò che si legge nel comunicato pubblicato da Alpine e dal Gruppo Renault nella giornata di lunedì.
Una notizia che va a confermare le voci secondo cui Alpine sarebbe, da mesi, in trattativa con altri fornitori per ottenere una fornitura di power unit a partire dalla stagione 2026. Insomma, un cambio epocale che, per quanto detto, non è certo un fulmine a ciel sereno ma che, fermandosi a pensare, non può che destare tristezza e delusione negli appassionati di motorsport, considerando tutti i motori che la sede di Viry Chatillon ha realizzato sin dagli anni ’70.
Una riflessione che è stata svolta anche da Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso". Il noto giornalista italiano ha ammesso di essere indifferente alla vicende del futuro team Alpine-Mercedes, dopo che gli attuali vertici (tra cui il chiacchierato Flavio Briatore) hanno messo tristemente fine ad una delle pagine migliori della storia della Regie, del motorsport e della storia dell'automobilismo, non escludendo neppure la vendita dello storico team anglo-francese.
"Ora che l’addio del motore Renault alla F1 è diventato ufficiale, confesserò di essere indifferente agli esiti della annunciata combinazione Alpine-Mercedes. Nemmeno mi appassionano le ipotesi su una vendita: ci penserà Flavione vostro, alias Briatore. [...] Finisce [...] in sordina una storia meravigliosa, a tratti persino unica. [...]. Il turbo! [...] Fu una rivoluzione. E nelle cronache dell’automobilismo di rivoluzioni non ce ne sono poi state tantissime. All’inizio, su quella presa del Palazzo d’Inverno della tecnologia pochissimi erano disposti a scommettere. [...] Sebbene la Renault dell’epoca il Mondiale non lo abbia conquistato, nonostante gli sforzi del giovane Prost, conquistò il mondo".
Una storia, quella del costruttore francese, che ha scritto pagine indelebili della F1, con successi straordinari colti con piloti leggendari, ma che vedrà la sua fine al termine del 2025, quando in F1 resteranno solamente cinque, senza un brand che, per la massima serie automobilistica, è ed è stato molto di più.
"Il primo successo di Senna, Portogallo 1985, era targato Lotus Renault. Dopo, i titoli sono arrivati, con l’aspirato dieci cilindri e non solo. A parte il biennio di Alonso, la Regie ha dominato come fornitore. Con Mansell, con Prost, con Schumi (Benetton del 1995), con i figli d’arte Hill e Villeneuve e nel nuovo millennio con la Red Bull di Vettel. A rileggere l’elenco di chi ha vinto qualcosa con Renault, almeno con il motore, si comprende il senso di una perdita che è una ferita. [...] Abbiamo appena assistito ad una amputazione. [...] Nel 2026 i costruttori impegnati in F1 saranno Ferrari, Mercedes, Honda, Audi più la soluzione interna Red Bull. [...] Mancherà un nome, un brand, un marchio. Mancherà un frammento d’anima".
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