Verstappen-Red Bull, sarà addio? Perchè il rinnovo di Piastri complica i piani

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Chi non ha mai sentito il celebre detto "squadra che vince non si cambia"?  Sicuramente lo conosce Zak Brown, CEO della McLaren, che non ha perso tempo e, dopo aver blindato nell'ordine Lando Norris, il Team Principal Andrea Stella e il capo dell'aerodinamica Peter Prodromou, ha definitivamente tolto anche Oscar Piastri dal mercato. Nella giornata di martedì è stata infatti resa pubblica la notizia del rinnovo pluriennale dell'australiano, al quale è stato inoltre ritoccato l'ingaggio che ora toccherà quota 23 milioni fino al 2028.

Il prolungamento del classe 2001, però, avrà ripercussioni anche su quelle che saranno le strategie a lungo termine di squadre e piloti. Se la McLaren può ora guardare ai prossimi anni con fiducia, forte di una "spina dorsale" solida che sarà inevitabilmente sinonimo di continuità, lo stesso non si può affermare per il resto del paddock che, salvo qualche eccezione, subirà l'effetto delle dinamiche successive al rinnovo del nativo di Melbourne.

L'"effetto McLaren" che rischia di condizionare il futuro

Chi non ha mai nascosto la stima nei confronti di Piastri è il duo Horner-Marko che ha sempre visto nel 23enne un top driver sul quale provare a puntare nel caso in cui Verstappen decidesse di migrare verso altri lidi. Attualmente il quattro volte iridato risulta infatti indeciso riguardo la possibilità di proseguire o meno il proprio rapporto con la Red Bull, dal momento che nel 2026 la squadra anglo-austriaca dovrà per la prima volta misurarsi con una Power Unit prodotta interamente a Milton Keynes. Propulsore che, secondo quanto emerge, non sarebbe attualmente all'altezza dei costruttori rivali, su tutti Ferrari e Mercedes.

Per questo il segnale di stabilità lanciato da Zak Brown è risuonato all'interno del paddock come un messaggio forte e chiaro nei confronti dei possibili pretendenti, volto a sottolineare con fermezza la volontà di proteggere e blindare quello che dalle parti di Woking (e non solo) viene considerato un futuro Campione del Mondo.

Il prolungamento di Oscar, quindi, rischia fortemente di aver sottratto un pezzo che potrebbe rivelarsi fondamentale al completamento del puzzle relativo non solo al futuro della Red Bull, ma anche dello stesso Verstappen. Se Toto Wolff non ha mai nascosto la volontà di portare Max a Brackley, i vertici Mercedes tuttavia hanno già fatto sapere all'entourage del numero 1 di non aver intenzione di pareggiare l'attuale ingaggio percepito in Red Bull.

A questo aggiungiamoci inoltre il fatto che individuare il pilota che dovrebbe poi liberare il posto al nativo di Hasselt non sarebbe affatto semplice: Kimi Antonelli ha un futuro assicurato con la Stella e George Russell, nonostante il contratto in scadenza al termine di questa stagione, non sembra intenzionato a cambiare aria, soprattutto alle porte di un cambio regolamentare che tutto il mondo Mercedes vede da tempo come la concreta possibilità di tornare stabilmente protagonista al vertice. 

Per tutta questa serie di motivazioni, ad oggi, in caso di divorzio tra le parti l'opzione più plausibile per Verstappen sarebbe Aston Martin. La squadra di Lawrence Stroll però, nonostante gli enormi investimenti, assumerebbe a questo punto i contorni di una vera e propria soluzione di ripiego, perdendo così di valore qualora dovesse alla fine rivelarsi l'unica sul tavolo dell'attico monegasco dell'olandese.

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