Emissioni Ue - Suzuki entra nel "pool" della Volvo

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La Suzuki ha comunicato alla Commissione Ue un cambio di strategia nella gestione dei limiti alle emissioni stabiliti dalla normativa Cafe. Stando a quanto emerge dalla documentazione resa disponibile dalle autorità di Bruxelles, infatti, la Casa di Hamamatsu ha deciso di passare dal "pooling" della Toyota a quello composto dalla Volvo e dalla Polestar. 

La normativa. Lo strumento del "pooling", esplicitamente consentito e regolato dalle normative sulle emissioni, consente ai costruttori automobilistici di unire le proprie flotte per soddisfare i limiti e quindi evitare il pagamento delle multe relative a eventuali sforamenti. Fino all'anno scorso, la Suzuki era legata alla Toyota anche per specifici legami industriali: due suoi modelli venduti in Europa sono prodotti proprio dal primo costruttori nipponico. La decisione di abbandonare l'azienda connazionale, spiega Automotive News Europe, è legata al maggior peso delle elettriche sulle vendite della Volvo, il che permetterà alla Suzuki di scendere al di sotto dei limiti ed evitare di pagare multe come avvenuto per il 2020 con sanzioni per 160 milioni di euro (l'importo preciso non è mai stato confermato dalla Casa). "Abbiamo deciso di fare un pool con Volvo perché vendono più veicoli elettrici in Europa di Toyota, quindi abbiamo più spazio per essere conformi con le normative", ha spiegato Takahiko Hashimoto, responsabile delle soluzioni BEV della Suzuki, il giorno della presentazione della nuova Vitara a batteria.

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