Federauto - Spazio ai biocarburanti per i veicoli industriali
Ieri alle 10:05 AM
Il parco circolante dei veicoli industriali è una frazione rispetto a quello delle auto. Logico che, anche nell'attività regolatoria, i veicoli leggeri abbiano da sempre la precedenza e godano di una maggior attenzione da parte del legislatore. I due mondi, quello delle vetture e dei camion, rispondono però alle stesse logiche di mercato, in particolare per quanto riguarda la distribuzione. Ed è per questo che Federauto, l'organizzazione che rappresenta i concessionari italiani e il cui presidente, Massimo Artusi, è anche responsabile per la sezione mezzi pesanti chiede parità di trattamento alla vigilia di importanti decisioni da parte dell'Unione europea sul futuro della normativa sulle emissioni dei mezzi, in particolare quelle di anidride carbonica. Per ribadire la preoccupazione del mondo delle reti di vendita e assistenza dei veicoli industriali, l'associazione ha organizzato ieri un incontro intitolato Autotrasporto e sostenibilità La parola al mercato.
Dalla politica all'industria. Sul palco, o collegati, parlamentari europei del centrodestra, responsabili di imprese di autotrasporto, rappresentanti dei dealer, dell'industria dell'energia e degli otto costruttori di veicoli industriali presenti sul mercato italiano (Daf, Daimler Trucks, Ford Trucks, Iveco, MAN, Renault Trucks, Scania e Volvo Trucks), hanno ribadito il principio della neutralità tecnologica come criterio per correggere la traiettoria legislativa che, dal 2019, s'è concentrata invece sulla progressiva penalizzazione dei veicoli con motori a combustione interna a vantaggio degli elettrici. Anche alternando secondo convenienza i criteri di calcolo delle emissioni (solo allo scarico, dal serbatoio allo scarico e, assai meno frequentemente, dalla produzione allo smaltimento del mezzo), e senza ottenere una risposta di mercato favorevole ai camion a batteria. Col risultato di penalizzare il ricambio e il ringiovanimento del parco circolante, e rallentare la diffusione di fonti di energia di efficacia quasi pari all'elettrico nella riduzione delle missioni di CO2, come i biocarburanti. Al termine della giornata, Artusi ha così sintetizzato le richieste della categoria: eliminazione delle multe ai costruttori per il superamento delle emissioni di CO2; anticipo già al 2025 della revisione sull'efficacia delle misure intraprese finora; contemporanea rivalutazione, da parte della Commissione Ue, del ruolo dei combustibili rinnovabili nel processo di decarbonizzazione del trasporto su strada, attraverso l'applicazione del fattore di correzione del carbonio al calcolo delle emissioni dei motori a combustione interna alimentati dai biocombustibili.