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Giappone chiama, Tesla risponde? L'offerta segreta per salvare Nissan
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Ieri alle 10:15 AM
Un colosso americano per salvare un gigante giapponese in crisi. Questa è la trama che potrebbe riscrivere gli equilibri dell’industria automobilistica globale. Il Giappone, nel tentativo di preservare l'autonomia strategica del suo settore automotive, sta corteggiando attivamente Tesla, proponendola come potenziale investitore per il salvataggio di Nissan, dopo la fusione fallita con Honda.
Al centro di questa manovra c’è un'offerta che include gli stabilimenti americani di fabbriche Nissan, che potrebbero rappresentare un’opportunità strategica per investimento Tesla. Questo avviene in un contesto di possibili tensioni commerciali con la Cina e minacce di dazi dagli Stati Uniti. Tuttavia, la storica preferenza di Tesla per costruire impianti da zero rappresenta un ostacolo significativo a questa proposta.
Il coinvolgimento di Hiro Mizuno, ex membro del board di Tesla, potrebbe rivelarsi cruciale. Grazie alla sua esperienza diretta con l’azienda di Elon Musk, Mizuno è una figura chiave in questa trattativa. Ma il momento non sembra essere il più favorevole: Tesla sta attraversando una fase di rallentamento delle vendite e non ha ancora sfruttato al massimo la capacità produttiva delle sue fabbriche attuali.
Per il Giappone, la posta in gioco va ben oltre l'aspetto economico. Nissan è un simbolo dell’industria automobilistica nazionale, e la prospettiva di un controllo cinese, con aziende come Foxconn già in agguato, preoccupa profondamente Tokyo. La transizione all'elettrico sta ridisegnando alleanze e dinamiche consolidate, con implicazioni geopolitiche di grande rilievo. L’esito di questa vicenda potrebbe segnare un punto di svolta per l'industria automobilistica globale.