
Il Giappone prepara a misurarsi coi dazi imposti dagli USA

03/31/2025 07:53 AM
La recente proposta dell’amministrazione Trump di imporre dazi USA del 25% sulle importazioni di auto giapponesi ha sollevato un’ondata di preoccupazione nel settore automotive. L’industria giapponese, che contribuisce significativamente al commercio con gli Stati Uniti, rischia di subire pesanti contraccolpi economici, con una prevista contrazione dello PIL giapponese dello 0,2%. Questa mossa, volta a ridurre il deficit commerciale e incentivare la produzione locale, potrebbe generare effetti collaterali su scala globale.
La manovra nipponica
Con il 30% delle esportazioni giapponesi dirette verso gli Stati Uniti, l’industria automobilistica del Sol Levante è una colonna portante dell’economia nazionale, impiegando circa 5,5 milioni di persone. In risposta alla minaccia dei dazi, il governo di Tokyo ha incaricato vari ministeri di sviluppare strategie per mitigare l’impatto. Tra le opzioni al vaglio, si discute l’allentamento delle barriere tariffarie e degli standard di sicurezza per facilitare l’importazione di prodotti americani, un tentativo di bilanciare il deficit commerciale ed evitare ulteriori escalation.
Le case automobilistiche giapponesi stanno reagendo con misure mirate. Toyota, ad esempio, si concentra sulla riduzione dei costi operativi per non trasferire l’onere ai consumatori, mentre Mazda, con una vulnerabilità maggiore data la produzione locale limitata al 20% dei veicoli venduti negli USA, sta valutando di ampliare la produzione nel suo stabilimento in Alabama.
L’impatto della misura di Trump
L’impatto dei dazi non si limiterebbe al Giappone. Negli Stati Uniti, anche i veicoli assemblati localmente ma dipendenti da componenti esteri potrebbero subire rincari, mettendo in difficoltà sia i produttori americani delle “Big Three” sia aziende internazionali come Volkswagen. Questo scenario di protezionismo crescente sottolinea la necessità di soluzioni innovative per adattarsi a un mercato in rapida evoluzione.
Un esempio interessante è rappresentato da Hyundai, che ha scelto di investire in Louisiana in accordo con l’amministrazione Trump, offrendo un modello di cooperazione economica che potrebbe ispirare altri produttori. Tuttavia, per molte aziende, trasferire la produzione richiederebbe anni e investimenti significativi, lasciando il settore in una condizione di incertezza.