Maserati - Imparato: "Il Tridente merita un suo piano industriale"

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Jean-Philippe Imparato, responsabile dell'area Europe Enlarged di Stellantis, ha anticipato una novità sul futuro di uno dei brand italiani in maggior sofferenza, la Maserati. Il manager, interpellato dai cronisti al termine dell'incontro organizzato a Torino con i sindacati in vista del tavolo del 17 dicembre al ministero delle Imprese, ha rivelato l'intenzione del gruppo di definire un piano industriale autonomo per il brand emiliano. "Maserati merita un piano a sé, non possiamo rispondere oggi", ha detto Imparato. "Il piano ci sarà, ma non ora. Ne parliamo più avanti, ma arriverà il più presto possibile". Il top manager ha sottolineato la necessità di "qualcosa di più strutturato e di impatto" per il Tridente: com'è logico, il nuovo piano è stato affidato a Santo Ficili, da poche settimane responsabile della Casa modenese e dell'Alfa Romeo

Mirafiori e l'Italia. Imparato ha quindi ribadito la sua posizione sule fabbriche italiane come Mirafiori, dove saranno prodotte la 500 ibrida e, successivamente,la nuova generazione della piccola Fiat. "Non si andrà verso l'estinzione di Mirafiori. Abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento che ci permette di guardare al 2032 e al 2033", ha confermato il manager, aggiungendo che "l'Italia è un punto centrale nella strategia di Stellantis: il 2025 sarà un periodo di trasformazione su cui bisogna stare uniti ed è questo il messaggio che porterò il 17 al ministro Urso. Non è Stellantis a essere in crisi, ma l'intero settore e questo va affrontato. Il 2025 sarà un anno duro, ma la mia ossessione è mantenere l'attività in Italia. I piani che abbiamo, anche in termini di volumi, sono coerenti con le informazioni che abbiamo a disposizione oggi e ne parleremo al tavolo al Mimit del 17 dicembre. Non voglio raccontare cose che non posso mantenere", ha proseguito Imparato. " mia intenzione arrivare al tavolo con una risposta che sia la più chiara possibile". Quanto all'incontro con i sindacati, il dirigente ha parlato di "due ore di discussione e confronto, di proposte e idee per fare dell'Italia un punto di centralità per Stellantis. stato un colloquio serio e molto concreto", ha aggiunto. 

Sindacati delusi. I rappresentanti dei lavoratori sembrano meno soddisfatti di Imparato: "Il nostro giudizio è negativo. Non può bastare quello che ci hanno detto oggi e, probabilmente, non basterà quello che diranno al Mimit", avverte Rocco Palombella della Uilm, sottolineando che i sindacati hanno "chiesto che non sia chiuso nessuno stabilimento: ci batteremo per questo, ma avere a che fare con un gruppo industriale che ha fatto determinate scelte, per esempio sulla produzione, è difficile". Negativo anche il giudizio di Michele De Palma della Fiom, secondo il quale l'incontro si è rivelato "una falsa partenza: non è con le dichiarazioni che si trovano soluzioni". Ferdinando Uliano della Fim-Cisl sottolinea la "necessità di scelte concrete", così come Antonio Spera dell'Ugl Metalmeccanici: "Da Stellantis ci aspettiamo un piano di investimenti e di prodotti per il nostro Paese, tale da garantire lavoratori e stabilimenti". Più conciliante Roberto Di Maulo della Fismic Confsal: "Stellantis ha cercato di ripristinare il clima di fiducia con le organizzazioni sindacali, intenzione che abbiamo apprezzato. Ora servono verifiche puntuali, almeno trimestrali, direttamente tra azienda e sindacato, sull'evoluzione del mercato e sui necessari aggiustamenti del piano industriale". 

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